Che piaccia o meno, il magnate Elon Musk fa sempre notizia. E, così, nelle ore in cui il Governo italiano con una nota ufficiale “smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink”, dagli Stati Uniti, passando per il Regno Unito, rimbalza anche in Italia l’indiscrezione che vorrebbe lo stesso Musk interessato a mettere radici in Toscana, terra che, in passato, ha più volte visitato. Secondo i rumors, gli occhi e gli interessi di Musk si sarebbero soffermati, in particolare, sul Castello di Montepò, nel comune di Scansano, villa-fortezza le cui origini affondano nel 1100 dopo Cristo, appartenuto nei secoli a diverse famiglie, come i Signori di Cotone (antica famiglia del territorio maremmano) e i Sergardi di Siena, e che sarebbe stato rivisto, nella sua forma attuale, dal celebre architetto militare senese Baldassarre Peruzzi, intorno al Cinquecento. Ed oggi tenuta agricola e vitivinicola in Maremma di proprietà di Jacopo Biondi Santi, acquisita agli albori del Duemila, che conta 600 ettari di terreni, di cui 50 vitati (di cui il 70% coltivati con il Sangiovese Grosso BBS11, proprietà esclusiva della famiglia Biondi Santi, che nell’Ottocento a Montalcino ha inventato il Brunello nella Tenuta Greppo, ed i restanti con Cabernet Sauvignon e Merlot, come si legge sul sito della tenuta), e già appartenuta alla famiglia dello scrittore inglese Graham Greene.
Jacopo Biondi Santi, contattato da WineNews, ha dichiarato di non aver venduto ad Elon Musk. Ma, da quanto si apprende, un interesse reale ci sarebbe, da parte del proprietario, tra le altre cose di Tesla e del social media “X” (ex “Twitter”). In fondo, una certa affinità potrebbe anche esserci, visto che, già nel 2004, proprio da Castello di Montepò, Jacopo Biondi Santi parlava di una viticoltura guidata, in qualche modo, dai satelliti, che poi si è di fatto concretizzata negli anni. Satelliti che, di certo, non mancano a Musk. Che, invece, deve ancora diventare “castellano” e produttore di vino. E chissà che non succeda proprio in Toscana e in Maremma, a Scansano, con Castello di Montepò.
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