Affrontare insieme la sfida del rinnovamento dell’intero comparto agroalimentare italiano, priorità resa ancora più urgente, e non più rinviabile, dal Covid-19, che ha travolto il già fragile sistema economico italiano, e dai preoccupanti cambiamenti climatici che investono il pianeta. È il motivo che ha portato 18 Distretti del Cibo italiani a sottoscrivere il 23 agosto un Protocollo d’intesa per la costituzione della Consulta dei Distretti del Cibo. Tra gli obiettivi, quello di programmare e pianificare sistemi di sviluppo territoriali e di coesione sociale, utili a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile previsto dal Pnrr, ma anche l’opportunità di assumere il ruolo di interlocutore con le istituzioni e di farsi portatore di interessi dei distretti con proposte ed azioni condivise.
“Fare sistema, mettere in rete i territori, condividere informazioni, buone prassi e processi innovativi - dichiara il portavoce Angelo Barone - significa rafforzare le filiere produttive, promuovendo l’identità del nostro settore agroalimentare che rappresenta uno dei principali motori del Made in Italy”.
Nella ripartizione del Fondo Complementare al Pnrr sono stati destinati al Ministero delle Politiche Agricole 1,2 miliardi di euro finalizzati proprio ai contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca, floricoltura e vivaismo. E tuttavia ad oggi, dei 20 progetti già finanziati per il 50% da privati, che sarebbero immediatamente cantierabili per una spesa ammessa di 315 milioni di euro, solo 10 hanno trovato finanziamento ma con percentuali di contributo molto ridotte rispetto a quelle indicate nei provvedimenti attuativi.
“Abbiamo chiesto al Ministero di integrare l’attuale dotazione finanziaria con le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione - continua Barone - in modo da finanziare tutti i progetti presentati, su cui la Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni ha già espresso parere positivo. E nelle more di un dovuto confronto, abbiamo chiesto anche di sospendere i termini di accettazione delle proposte di contratto invece finanziati, che scadono il prossimo 21 settembre”.
I rappresentanti dei Distretti del Cibo hanno inviato una lettera aperta al Ministro Stefano Patuanelli, alla Ministra Mara Carfagna, al Sottosegretario Gian Marco Centinaio e alla Conferenza delle Regioni contenente la proposta di integrazione. Le Commissioni Politiche Agricole e Affari Europei ed Internazionali della Conferenza delle Regioni hanno espresso parere positivo e il Presidente della Commissione Politiche Agricole ha inviato lo scorso 20 luglio una nota al Ministro Stefano Patuanelli per sollecitare l’attivazione del finanziamento.
“Ma ad oggi - commenta Angelo Barone - non abbiamo ricevuto risposte e ciò, dopo tre mesi di interlocuzioni e diverse interrogazioni parlamentari, ci risulta incomprensibile. Così come sarebbe inspiegabile rinunciare o ridurre i programmi di investimento per carenza di fondi. Migliaia di imprese hanno creduto nei Distretti del Cibo con la voglia di scommettere sul futuro ed avviare la transizione verso nuovi sistemi alimentari con modelli di sviluppo sostenibili e attivare i 20 programmi di sviluppo coerenti con il Green Deal Europeo e il Pnrr, finalizzati a contribuire a raggiungere alcuni obiettivi di Agenda 2030 dell’Onu che coinvolgono 10 Regioni e tutte le produzioni agricole del nostro Paese sarebbe un importante segnale di ripartenza immediata del settore agroalimentare”.
A sottoscriver il protocollo sono stati il Distretto delle Filiere e dei Territori di Sicilia in rete, il Distretto Florovivaistico di Puglia, il Sikania Distretto del Cibo Biomediterraneo, il Distretto del Cibo dei Salumi Dop Piacentini, il Distretto Rurale Colline e Montagne Materane, il Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, il Distretto del Cibo Bio Slow Pane e Olio, il Distretto del Cibo del Sud Est Siciliano, il Distretto Rurale Pollino Lagonegrese, il Distretto Agricolo della Valle del Fiume Olona, il Distretto Latte Lombardo, il Distretto Agroalimentare di Qualità Puglia Federiciana, il Distretto Rurale del Valdarno Superiore, il Distretto Rurale Barbagia, il Distretto Agroalimentare di Qualità dell’Ortofrutta Agro Pontino, il Distretto del Cibo Medio Ionio Catanzarese e della Valle del Crocchio, il Distretto Bio Slow della Puglia ed il Distretto Nebrodi Valdemone.
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