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NAZIONE/GIORNO/CARLINO

Campagna bollente Aziende agricole in rosso ... Manca l’acqua, crescono i costi per l’irrigazione... Si chiama “caldo anomalo” anche in campagna. Significa più richiesta d’acqua nei campi, rondini confuse e api stremate dalla canicola, vacche che restano al pascolo più a lungo in montagna, vacche da latte di pianura più stressate quindi meno produttive, vendemmia anticipata e uve più zuccherine. Ma anche, e soprattutto, più costi per le imprese agricole, già alle prese con prezzi in caduta per cereali, ortofrutta e uve. “Pur senza conseguenze gravi e immediate sui raccolti - dice Confagricoltura - aumentano i costi di produzione”. Innanzitutto c’è bisogno di maggiore quantità di acqua per irrigare. E questo incrementa i costi energetici. Gli animali producono meno e, oltre a ciò, gli allevatori, nelle stalle più attrezzate, devono provvedere a refrigerare maggiormente gli ambienti. “E per tutti gli ortaggi che si stanno raccogliendo in questi giorni - aggiunge Confagricoltura – è necessaria una refrigerazione immediata e prolungata, che contribuisce ancora una volta a far salire i costi aziendali”.

Ma, a dire il vero, se questo settembre segnala temperature di 7-8 gradi superiori alla media, tutta l’estate 2009 si posiziona al quarto posto tra le più calde negli ultimi due secoli. Ad influenzare il risultato stagionale - dice Coldiretti - “è stato soprattutto il mese di agosto che si classifica al terzo posto per temperatura media e al quarto per scarsa piovosità”. Poi il caldo anomalo favorisce i violenti temporali estivi, le trombe d’aria e le grandinate, come quelle che si sono abbattute la scorsa settimana sul Mantovano e sul Modenese con almeno di 20 milioni di euro di danni per il settore ortofrutticolo. In alcune aree i vigneti e i frutteti, soprattutto di pere, sono stati distrutti al 100%. Il troppo caldo ha danneggiato le mele di pianura. Il raccolto della prima varietà in commercio, la Gaia, ha sofferto per le temperature troppo alte e non si è ben “colorata” di rosso.
Conseguenza: vendite a rilento e prezzi dimezzati rispetto all’anno scorso per i produttori. Se le mele soffrono, la frutta - pesche, nettarine, pere estive, susine - ci guadagna in grado zuccherino e diventa più gustosa. Tutte le produzioni estive sono ancora in commercio e con questo tempo ci resteranno per un bel po’. I consumatori possono approfittare di prezzi al dettaglio relativamente bassi (dipende dove si fa la spesa) e comunque attorno ai 2 euro al chilo.

La vendemmia è in corso, anticipata in media di 10 giorni per effetto del caldo. La raccolta delle uve - i bianchi già tagliati, i rossi ancora in progress - fa prevedere una quantità sui 50 milioni di ettolitri, più o meno nella media degli ultimi 5 anni. Gli enologi parlano di vigne sanissime e grappoli regolari quindi gradazioni zuccherine abbastanza elevate, vini strutturati, eleganti e con colori intensi. Purtroppo i primi prezzi delle uve sono desolanti: il sito winenews.it parla di un calo medio del 10%, con punte del 50. Ma qui il caldo non c’entra, sono i consumi fermi, l’export che batte in testa e le forti giacenze nelle cantine a trascinare in basso il mercato.

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