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“NEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ ECONOMICA SPINGERE SOLO SUI CONSUMI É UN PO’ UNA CONTRADDIZIONE, PERCHÉ SE VA IN CRISI IL CONSUMO SI TIRA DIETRO LA PRODUZIONE E VICEVERSA”. COSÌ IL PROFESSOR SEGRÈ, IDEATORE DI “LAST MINUTE MARKET”

850.000 euro di prodotti destinati alla pattumiera e recuperati nella prima metà del 2009 e solo in Emilia Romagna: ecco i risultati di “Last Minute Market”, il progetto per il recupero dei beni alimentari invenduti ideato dal professor Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria di Bologna. Segré, che nella conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto in Emilia-Romagna.

Il progetto, in piedi già da qualche hanno, ha l’obiettivo di recuperare i beni invenduti e donarli a chi non se li può permettere per “ribaltare” gli schemi dell’economia di mercato. “Nei momenti di difficoltà economica - spiega Segrè - spingere solo sui consumi é un po’ una contraddizione, perché se va in crisi il consumo si tira dietro la produzione e viceversa”. Ma, ha sottolineato, “noi non siamo contro i consumi” e il Last Minute Market “rientra nell’economia di mercato”. “Noi lo riconosciamo il mercato, ma in qualche modo l’abbiamo rovesciato. Abbiamo capito che qui c’era una “non domanda”, qualcuno che non poteva esercitarla - ha spiegato, alludendo agli enti assistenziali che ricevono i prodotti invenduti - e una “offerta negativa”, perché il prodotto era destinato ad essere smaltito con un costo”. Due curve “che abbiamo provato in Università a studiare come farle incontrare. Abbiamo fatto schemi, formule ... Poi abbiamo capito che non era il caso e abbiamo incominciato a lavorare attraverso altri schemi: dono, reciprocità, gratuità”.

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