Nei prossimi 10 anni, l’80% della clientela alberghiera sarà straniera. Questi nuovi flussi incideranno sull’offerta ristorativa, sulla colazione in hotel e sulla gestione della cantina dell’hotellerie. A dichiararlo la World Travel and Tourism Council alla prima tappa romana della Road Show Italia dell’associazione F&B Manager dove è stata presentata da Marco Malacrida di Res Hospitality Business Developers, la ricerca: “Il trend evolutivo al 2023”.
Secondo questo studio, “per lo sviluppo dei flussi turistici con destinazione Italia servirebbero mille voli in più la settimana e più visti per i turisti russi, arabi, cinesi, ma soprattutto va valorizzata la reputazione dell’offerta a colazione, aperitivo e pasti”. “A Milano, il rito dell’aperitivo, anche in albergo, è e resta un’abitudine consolidata dei milanesi. Nel nostro street bar, a due passi dal Duomo, proponiamo l’aperitivo classico alla milanese - ha detto Valter Sanzò, food & beverage manager dell’Hotel Straf - quindi non tapas o crudité ma pasta, formaggi e salumi da abbinare allo Spritz o al Negroni modificato. Al cliente costa mediamente 8 euro, e di fatto cena con poco. Con questa formula fatturiamo un milione di euro, e il nostro locale è sempre pieno”.
Mentre a Roma, “all’hotel Quirinale l’85% della clientela è straniera - ha precisato la food and beverage manager Loredana Vecchio - e tra le ordinazioni prevale la birra e il vino in mescita. Cerchiamo ora nuove formule per l’happy hour, ad esempio far pagare il cibo a parte come avviene all’estero”. In generale crescono le richieste di pietanze kosher e halal, con relativa certificazione, e molti hotel hanno corner per i celiaci, e su richiesta colazioni su misura per la dieta vegana.
“Da quando proponiamo il congi, un porridge di riso bollito 45 minuti nel latte e poi speziato, la nostra reputazione su internet è salita” ha dichiarato Anna Carelli, F&B manager Una hotel, che sottolinea l’importanza della formazione del personale.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025