Nel 2007 il prezzo della terra è tornato a crescere in misura significativa dopo due anni di sostanziale stabilità: secondo uno studio dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (Inea) sull’andamento del mercato fondiario in Italia, nel 2007, la terra continua a rappresentare “un interessante bene di investimento, al sicuro dalle rischiose fluttuazione di altri mercati dei capitali”.
Il valore fondiario medio a livello nazionale, secondo lo ricerca, ha superato la soglia dei 17.000 euro per ettaro, con una crescita in termini reali dello 0,2%, mantenendosi su livelli superiori a quelli degli anni novanta ma, sottolinea l’Inea, inferiori al prezzo deflazionato degli anni ottanta.
Di questa crescita hanno beneficiato soprattutto i terreni situati nelle aree agricole settentrionali: negli ultimi 7 anni, il valore della terra è aumentato in termini reali del 5-10% in queste aree;in tutto il Mezzogiorno si sono riscontrate contrazioni intorno al 7-10%. Nonostante queste differenziazioni, il prezzo medio dei terreni in Italia si pone ai vertici di un’ipotetica classifica europea dove solo paesi come Olanda, Belgio e Danimarca presentano valori simili.
Sempre nel 2007 si è registrato un discreto dinamismo per il mercato degli affitti, dovuto all’incremento dei prezzi dei principali prodotti agricoli sui mercati nazionali.
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