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BOLLICINE PROTAGONISTE

Nel 2018 stappate 700 milioni di bottiglie di spumante italiano (più di 500 milioni all’export)

Oltre 240 milioni di tappi salteranno nelle festività, per un bilancio finale delle esportazioni da 1,5 miliardi di euro. I dati Uiv-Ismea
BOLLICINE, ISMEA, PROSECCO, SPUMANTI ITALIANI, UNIONE ITALIANA VINI, Italia
Nel 2018 stappate 700 milioni di bottiglie di spumante italiano

Protagoniste ormai a tutto pasto e tutto l’anno, traino dell’export italiano di vino, per le bollicine, le feste di fine anno rimangono un momento topico. Tanto che nelle festività ne saranno stappate più di 66 milioni di bottiglie in Italia, mentre all’estero saranno circa 181 milioni. Un fiorire di brindisi made in Italy che, secondo i dati Istat elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio del Vino, con Unione Italiana Vini, il 2018 con vendite totali superiori a 700 milioni di bottiglie (+5% rispetto al 2017), di cui 190 milioni in Italia (+4%) e oltre 500 esportate (+6%).
L’export di vini spumanti italiani, dunque, si conferma principale traino del settore, con un consuntivo 2018 previsto in ulteriore crescita, soprattutto sul fronte valori, dove sono attesi 1,5 miliardi di euro (+13%). Il Prosecco Doc, insieme al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, anche nel 2018 primeggia nelle esportazioni: da solo rappresenta infatti circa il 15% a valore dell’intero comparto vinicolo italiano e il 61% sull’intero settore spumantistico.
Tra i principali Paesi clienti, il Regno Unito, nonostante un calo del 4% a volume, si conferma il primo Paese di destinazione dello spumante italiano, con oltre 100 milioni di bottiglie vendute nel periodo gennaio-settembre. Crescono del 9% le esportazioni verso gli Stati Uniti, con quasi 80 milioni di bottiglie, e segue la Germania con circa 32 milioni.
“Come da tradizione, i nostri vini spumanti troveranno un posto di primo piano sulle tavole degli italiani durante le festività - commenta Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini - i dati sui consumi interni dimostrano quanto i nostri connazionali siano consapevoli dell’elevata qualità dei prodotti vinicoli del Paese e questa consapevolezza, che senza mezzi termini possiamo definire una positiva crescita culturale e una vittoria per il comparto, trova quindi riscontro al momento dell’acquisto. Ottimi risultati vengono registrati anche per quanto riguarda le esportazioni, a dimostrazione che il vino italiano riesce riscuotere grande apprezzamento anche all’estero. Il vino italiano nel suo complesso sta per chiudere un anno positivo, pur sapendo di dover lavorare sodo per continuare a crescere ed aumentare la propria penetrazione nei mercati extra europei. Da questo punto di vista - conclude Abbona - abbiamo appena ricevuto l’ottima notizia riguardante la ratifica da parte del Parlamento Europeo dell’Accordo di Libero Scambio con il Giappone, che entrerà in vigore il prossimo 1 febbraio, trattato c
he darà nuovo slancio al vino italiano e che ci permette di guardare al 2019 con ottimismo”.
“In questo 2018 - aggiunge Paolo Castelletti, segretario generale Unione Italiana Vini - abbiamo registrato con grande soddisfazione l’aumento generalizzato in termini di vendite di tutte le principali denominazioni, non solo all’estero, ma anche in Italia, con buone performance anche da parte delle bollicine dolci. Il Prosecco si è dimostrato ancora una volta il leader e principale traino sia del settore che dell’intero comparto vinicolo del nostro Paese. Per quanto riguarda le esportazioni, subiscono un lieve calo le vendite nel Regno Unito, che resta comunque uno dei nostri principali clienti, ma questa può essere considerata la dimostrazione delle potenziali conseguenze di una Brexit che nei fatti sta già avendo degli effetti negativi sul vino italiano”.

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