02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

NEL MONDO DEL VINO ARRIVANO LE “TERRE SILENZIO” … L’ISPIRAZIONE E’ DI ANDREA BOCELLI, LA “VOCE” ITALIANA NEL MONDO DELLA LIRICA

Italia
Il tenore Andrea Bocelli con Duccio Corsini, produttore e ideatore dell\'Asta dei Vini per il Maggio Musicale Fiorentino e ideatore di Alla Corte del Vino a San Casciano Val di Pesa

Otto aziende vinicole del Pisano hanno dato vita a “Terre del Silenzio” (info: www.terredelsilenzio.org), un consorzio da 300.000 bottiglie per 39 etichette e 86 ettari complessivi coltivati a vite: il nome del consorzio prende spunto dal progetto “Teatro del Silenzio” che ha come protagonista assoluto Andrea Bocelli. Tra l’altro, l’azienda di Alberto, il fratello del cantante, fa parte dello consorzio, che è presieduto da Matteo Cantoni.
Le aziende si trovano nei comuni di Terricciola e Lajatico (Pisa) e coltivano vitigni composti da uve bianche (Trebbiano, Malvasia bianca, Colombana, Chardonnay, Sauvignon blanc e Viognier) e rosse (Sangiovese, Colorino, Canaiolo, Cabernet sauvignon, Cabernet franc, Merlot e Syrah).

le terre del silenzio, il teatro del silenzio
Il Consorzio Terre del Silenzio ha una vocazione territoriale che lo caratterizza fin dal suo nome. La scelta di questa linea di comunicazione, infatti, nasce proprio dalla volontà di far emergere le eccellenze del territorio. Tra queste non può che esservi il Teatro del Silenzio. “Nasce dalla mente creativa di un gruppo di persone - spiega una nosta stampa - che si sono unite con l’intento di creare un luogo dove poter convogliare idee, emozioni, arte, musica, danza, con però la singolare scenografia nella quale queste “forze” potranno manifestarsi: “Teatro del Silenzio” è un anfiteatro naturale nella splendida cornice delle colline di Lajatico”. Questa filosofia fa da sfondo al progetto Teatro del Silenzio, vero e proprio teatro paesaggistico che una volta l’anno ospita un grande evento che accoglie le arti in questa meravigliosa cornice che le colline delle Terre del Silenzio offrono agli eno-appassionati.
Un’idea che vede come protagonista il maestro Andrea Bocelli, uno dei più famosi cantanti italiani nel mondo ed originario di Lajatico, che ha fortemente voluto questa realizzazione, impreziosita da un’opera del grande scultore polacco Igor Mitoraj. Una comunanza, quindi, progettuale lega il consorzio di produttori di vino a questo teatro che va al di là della pura appartenenza territoriale che fa comunque da sfondo a queste idee messe in campo.
“Abbiamo scelto di chiamarci Terre del Silenzio - spiegano gli otto produttori - perché quotidianamente anche noi convogliamo il lavoro nella vigna con le esperienze e le sensibilità per arrivare ad un prodotto che sia l’espressione di questa nostra terra. Come il Teatro che, una volta l’anno si anima per un grande evento, così le nostre Terre sia animano, anno dopo anno, nella vendemmia”.

La storia - Le Terre del Silenzio
Un ritrovamento casuale nel 1991 porta alla luce una scoperta fondamentale per il territorio. Si tratta, infatti, di una piccola sepoltura che nasconde però in sé un grande tesoro per la storia della viticoltura dell’area: la Tomba di Scannicci a Terricciola. Tra gli oggetti ritrovati spiccano, infatti, un’anfora da trasporto ed un lagynos. Questo particolare manufatto è la brocca del vino legata al culto del dio Bacco. Lagynos è infatti il vaso funzionale ai rituali della feste dionisiache.
La presenza di questa brocca in una tomba della zona contribuisce ad affermare la presenza della vite e dei culti riservati alla sua divinità, fin dal terzo secolo avanti Cristo, epoca alla quale risalgono i reperti. Il legame di queste terre con l’archeologia e la storia è documentato da un’innumerevole serie di necropoli e tombe che si possono trovare anche nelle otto cantine delle Terre del Silenzio.
Le stesse aziende dei consorziati testimoniano il legame tra la vite ed il territorio lungo l’arco dei secoli. Negli archivi di alcune aziende, infatti, si possono riscoprire possedimenti vitati nel territorio (che con la fine della civiltà romana diventa, nell’Alto Medioevo, area longobarda) che sottolineano una continuità e la riscoperta della viticoltura in quest’area.
Dal Cinquecento in poi, la presenza di un discreto numero di ville fattoria sullo stile mediceo che accompagnano anche la produzione della vite è un’ulteriore testimonianza di un percorso storico continuo.
È con il Settecento, poi, che la riscoperta della vita in campagna trasforma ulteriormente il territorio con un vero e proprio pullulare di uno sviluppo edilizio rurale che, forte delle politica di incentivazione agraria voluta da Pietro Leopoldo di Lorena, assegna un ruolo preminente alla Valdera.
L’Ottocento consolida questa tradizione vinicola che si affaccia ai primi del Novecento con determinazione. Proprio dai primi dl Novecento che inizia per noi il viaggio in una tradizione quasi orale, laddove i nonni degli attuali produttori, sono testimonianza diretta di un filo rosso che accompagna la storia vinicola di questa valle.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli