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A FINE VENDEMMIA

Nelle cantine italiane ci sono 42,3 milioni di ettolitri di vino in giacenza al 31 ottobre 2024

Dati a cui vanno aggiunti 26 milioni di ettolitri tra vino nuovo ancora in fermentazione e mosti. I dati “Cantina Italia” by Icqrf
CANTINA ITALIA, GIACENZE, VENDEMMIA, vino, Italia
In Italia ci sono 42,3 milioni di ettolitri di vino in giacenza al 31 ottobre 2024

La lunga vendemmia 2024, in qualche zona d’Italia iniziata a fine luglio e da altre parti terminata solo negli ultimi giorni, può adesso dirsi effettivamente conclusa. Ed è l’occasione per fare i primi bilanci: tra questi, quello dell’ultimo report di Cantina Italia, pubblicato sul sito del Ministero dell’Agricoltura, redatto dall’Icqrf sulla base dei dati del Registro Telematico del Vino, e che segnala come, al 31 ottobre 2024, nelle cantine dello Stivale, erano in giacenza 42,3 milioni di ettolitri di vino, il +19,2% sul 30 settembre 2024, ma il -3,5% sul 2023. Dato, però, destinato a salire, visto che ci sono anche 13,3 milioni di ettolitri di mosti (-1,4% sul 2023) e, soprattutto, 13,5 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (+10,9%).
Il 55,5% del vino detenuto è a Dop, mentre il 25,3% è a Igp con i vini varietali costituiscono appena l’1,4% del totale, ed il restante 17,8% rappresentato da altri vini generici. Molto concentrate le giacenze dei vini a Indicazione Geografica, che, in Italia, sono 526: le prime 20 denominazioni contribuiscono al 59,6% del totale. Il 61,7% del vino dello Stivale è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto dove è presente il 26,2% del vino nazionale. Il Prosecco, da solo, vale il 12,5% di tutte le giacenze con 4,2 milioni di ettolitri, seguito da Igt Puglia (4,6% a 1,6 milioni di ettolitri), Igt Toscana (3,6% a 1,2 milioni), Igt Sicilia (3,3% a 1,1 milioni), Rubicone (3,2% a 1,1 milioni), Doc Delle Venezie (3,2% a 1,1 milioni), Igt Salento (3,1% a 1 milione), Igt Terre Siciliane (2,9% a 1 milione), Igt Veneto (2,8% a 958.633) e Chianti (2,7% a 925.448).
Cifre considerevoli, che, al netto di qualche virgola, visto che il report non tiene ancora conto del periodo di vendemmia dei primi giorni di novembre, possono essere considerate effettivamente definitive, e che dovranno essere poi confrontate tenendo conto anche del risultato finale di quella che sarà la produzione reale di vino, in Italia, nel 2024. Le stime, firmate a fine settembre, da Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini (Uiv), parlano di una raccolta di 41 milioni di ettolitri, il +7% sul 2023, una delle annate più scarse di sempre e, comunque, sotto la media degli ultimi 5 anni.

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