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NICOLO’ INCISA DELLA ROCCHETTA: “IL MOMENTO MAGICO DELL’ITALIA DEL VINO”. LA FIRMA DEL SASSICAIA AFFERMA: “NON AMO TROPPO LE ASTE E LA FINANZA CHE SI OCCUPA DI VINO”

Italia
Nicolò Incisa della Rocchetta

Negli ultimi 30 anni l’Italia ha recuperato il divario rispetto alla grande enologia francese (negli Anni Sessanta, infatti, nessuno si sognava nemmeno di fare paragoni tra le migliori etichette italiane ed i grandi di Borgogna e Bordeaux!). Una vera e propria rivoluzione, nata a Bolgheri, che rappresenta lo spartiacque tra la “vecchia” vitivinicoltura ed il “Rinascimento” del vino italiano, partito dalla Toscana. Una rivoluzione che non avrebbe potuto avere origine senza la volontà, l’impegno, l’impulso degli Incisa della Rocchetta e dell’enologo Giacomo Tachis, il “Pininfarina dei vini” e creatore del Sassicaia. Il successo arrivato con i Supertuscan ha poi di fatto rilanciato nel mondo l’immagine anche delle etichette italiane fatte con vitigni autoctoni e tradizionali. “Ma guai a cullarsi sugli allori. Bisogna stare in campana. Occhi ben aperti - racconta a WineNews Niccolò Incisa della Rocchetta - e continuare il percorso che sta portando l’Italia al vertice nel mondo. In 30 anni abbiano fatto quello che la Francia hanno fatto in 300 anni, anche se nel vino non ci deve essere competizione esasperata piuttosto stimolo a fare sempre meglio. Il momento dell’Italia del vino oggi è dunque particolarmente ricco di soddisfazioni”.

E cosa pensa Nicolò Incisa della Rocchetta sugli argomenti protagonisti delle cronaca di questi giorni, e cioè “finanza & vino” e “aste del vino” ? “Il vino - afferma Incisa della Rocchetta - come investimento finanziario non esiste e può ritorcersi contro. Il rischio di andare nelle mani degli speculatori è alto. Il vino deve essere invece godibile, va condiviso con gli amici. Anche le aste esasperate, pur gratificando sempre e comunque il produttore, sacralizzano troppo le bottiglie; tolgono la voglia di bere il vino”.

Nicolò Incisa della Rocchetta, come riportato dai mass-media di tutto il mondo, è reduce da una brutta storia di frode ai danni del suo Sassicaia: “la vicenda per noi era chiusa 6 mesi fa. Di nuovo c’è solo - spiega Incisa della Rocchetta - l’arresto delle persone che hanno messo in piedi l’organizzazione per la contraffazione del nostro vino. In circolazione, comunque, non c’è più una bottiglia di falso Sassicaia. Inoltre, con l’annata ’98, il Sassicaia (come anticipato nei mesi scorsi da WineNews, ndr) avrà una bottiglia personalizzata ed alcuni speciali accorgimenti in etichetta”.

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