“No alla fusione della Pac in un fondo unico”: è il messaggio della protesta del mondo agricolo, oggi, a Bruxelles, annunciata dal Copa-Cogeca come la “prima protesta lampo paneuropea contro la fusione della Pac in un fondo unico” e contro “la mancanza di chiare indicazioni su come la Commissione Europea intenda includere l’agricoltura nel suo prossimo bilancio”, andata in scena per la Conferenza sul bilancio dell’Unione Europea 2025. Copa e Cogeca avevano spiegato che “la sicurezza alimentare è parte integrante della sicurezza europea. Senza una linea di bilancio chiara e tutelata a sostenere il quadro agricolo dell’Ue, la politica agricola europea rischia di crollare come un castello di carte. Ecco perché il Copa e la Cogeca non possono accettare la fusione della politica agricola comune (Pac) all’interno di un fondo unico, eventuali tentativi di ulteriore rinazionalizzazione o una proposta affrettata sulla prossima Pac presentata a luglio insieme al quadro finanziario (Qfp) post 2027, in particolare senza chiarezza sulle risorse finanziarie, strutture di governance o un’adeguata consultazione con il settore”.
E “un no secco al progetto di accorpamento della Politica Agricola Comune ad altri programmi nel prossimo bilancio Ue 2028-2034”, è il messaggio consegnato al Consiglio e alla Commissione Ue stamattina dal presidente Confagricoltura e del Copa, Massimiliano Giansanti, dal palco allestito nella rotonda Schuman e Rue de la Loi di Bruxelles, davanti alla sede delle due istituzioni. “È un momento cruciale per il settore - ha detto il presidente -. Mentre noi siamo impegnati a produrre cibo per i cittadini europei, le istituzioni pianificano interventi che rischiano di distruggere il futuro del nostro settore. Per proteggerlo è necessario tutelare il budget della Politica agricola comune, strumento fondamentale per competere sul mercato e fronteggiare sfide crescenti, come cambiamenti climatici e sconvolgimenti geopolitici. I cittadini europei ripongono la loro fiducia nel nostro lavoro. Con noi ci sono, in questo momento, tante delegazioni di agricoltori che stanno manifestando in tutte le capitali europee. Siamo davanti al castello di carte per dimostrare alle istituzioni e alla politica che senza agricoltori non è possibile garantire la sicurezza alimentare europea, uno dei tre pilastri dell’attuale politica di Bruxelles, insieme alla difesa dei confini e la sicurezza energia. Bisogna parlare con una sola voce, oggi siamo qui come agricoltori europei e non in rappresentanza dei singoli Stati. Grazie al Cogeca, e ai colleghi belgi per il sostegno manifestato oggi. Questo è il primo giorno della nostra nuova protesta”.
Un appello che ha trovato l’adesione di varie realtà, come l’Alleanza Cooperative Agroalimentari: “difendiamo con forza il bilancio della Pac e ribadiamo la nostra ferma contrarietà all’ipotesi di un unico fondo nazionale”, spiegano, aggiungendo che “visto il perdurare del clima di incertezza dovuto alle tensioni internazionali e alla minaccia di dazi - hanno ribadito i tre presidenti dell’Alleanza, Antonello Capua (Agci Agroalimentare), Raffaele Drei (Confcooperative Fedagripesca) e Cristian Maretti (Legacoop Agroalimentare) - resta fondamentale poter contare su una Politica agricola comune (Pac) forte, che abbia una dotazione finanziaria adeguata per riuscire a garantire la food security”. E quindi che “l’Europa - prosegue la nota - deve poter continuare a produrre cibo senza perdere la propria sovranità alimentare, con il rischio di diventare deficitaria su alcune produzioni e veder crescere le importazioni di paesi extra Ue. Non dimentichiamo che la Politica Agricola Comune è nata proprio con l’obiettivo di garantire la sicurezza alimentare, producendo cibo e assicurando un equo tenore di vita agli agricoltori europei”. Per Alleanza Cooperative Agroalimentari va scongiurato anche il rischio “che ogni Stato possa di fatto decidere in autonomia, all’interno del fondo unico, quali e quante risorse stanziare per il comparto agricolo. Uno scenario in cui di fatto non ci sarebbe più una allocazione specifica per l’agricoltura con un fondo dedicato”. Sempre questa mattina, a Roma, presso la sede della rappresentanza della Commissione Europea in Italia, una delegazione di Alleanza Cooperative ha consegnato, insieme a Confagricoltura e Cia - Agricoltori Italiani, il Manifesto strategico “The Eu House of Cards” del Copa Cogeca, in cui viene richiesto un rinnovato impegno, a partire da una linea di bilancio della Pac dedicata e rafforzata.
Anche Cia-Agricoltori Italiani era presente alla protesta del Copa-Cogeca “The Eu House of Cards” tra Bruxelles e Roma. “Niente bilancio, niente Pac, niente agricoltori, niente sicurezza. Evitiamo quest’effetto domino. Va difeso e, piuttosto, incrementato il budget della Politica Agricola Comune e fermiamo ogni ipotesi di riallocamento dei finanziamenti Ue in un Fondo unico”. Lancia l’allarme così Cia - Agricoltori Italiani, aggiungendo, con il presidente Cristiano Fini, che “rammarica vedere che, nonostante la situazione di profonda fragilità che sta vivendo il mondo intero con l’Europa nel fuoco di tensioni geopolitiche e commerciali, non si ascolti ancora la voce degli agricoltori che rappresentano un pilastro solido e fondamentale della sicurezza alimentare globale”. Viene inoltre ribadita la “difesa di una Pac indipendente con fondi specifici per il settore e a tutela della sovranità alimentare Ue”. Secondo Fini “un accorpamento ad altre risorse rappresenterebbe una modifica fondamentale della governance del Quadro finanziario pluriennale (Qfp) e porterebbe all’indebolimento dell’autonomia agricola europea, minando il funzionamento della Pac che verrebbe così frammentata in 27 politiche nazionali diverse, indebolendo il mercato unico e creando disparita tra gli Stati membri e i settori produttivi”. Cia sottoscrive, per questo, il messaggio del Copa-Cogeca: “Senza una linea di bilancio dedicata e tutelata a sostenere il quadro agricolo europeo, la Pac potrebbe crollare come un castello di carte”.
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