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“Non mangiamoci il clima”: l’appello di Slow Food per la Conferenza delle Parti di Parigi (30 novembre-11 dicembre). “Dobbiamo riportare al centro del dibattito il rapporto tra cibo e clima”, così Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia

“Dopo 20 anni di dibattiti, mediazioni e forum fallimentari, che hanno portato a poche decisioni e per giunta non unanimi, i dati sull’andamento climatico e i disastri ambientali richiedono provvedimenti immediati e condivisi”. A dirlo è Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, a pochi giorni dai lavori della Conferenza delle Parti (COP21) n. 21 di scena a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre.
“La COP21 è la nostra ultima occasione - continua Pascale - è fondamentale che i Governi di tutto il mondo si impegnino per affrontare il problema globale del cambiamento climatico, arrivando alla firma di un accordo condiviso e di lungo respiro. Facciamo sentire la nostra voce, perché insieme possiamo fare la differenza. Firmiamo e condividiamo l’appello di Slow Food “Non mangiamoci il clima”, rivolto ai rappresentanti di Paesi e delle istituzioni internazionali riuniti a Parigi, per sottolineare come il modello agroalimentare industriale abbia un impatto devastante su ambiente, salute ed ecosistemi e non possa essere ignorato. Soltanto attraverso un radicale cambiamento di paradigma nell’attuale sistema di produzione, trasformazione, distribuzione e consumo di cibo si riuscirà a mitigare il cambiamento climatico”.

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