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FESTIVITÀ E TENDENZE

Non solo spumante e Champagne: quest’anno a Natale si brinda anche con la birra

Per 6 italiani su 10 è il regalo perfetto, l’hashtag #ChristamsBeer spopola su Instagram. Trend che contagia anche le celebrità, da Messi a Jude Law
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Non solo spumante e Champagne: quest’anno a Natale si brinda anche con la birra

Non sarà il solito brindisi tra spumanti e champagne. Quest’anno per le feste di fine anno ci sarà una nuova protagonista sulle tavole del Belpaese: la birra. Sei italiani su dieci, secondo una recente ricerca di AssoBirra, la ritengono perfetta come regalo di Natale, simbolo di convivialità e perfetta per creare la giusta atmosfera natalizia, anche grazie al profumo speziato e l’aroma fruttato di edizioni speciali realizzate per l’occasione. Una tendenza testimoniata anche dai social: su Instagram, per esempio, l’hashtag #ChristmasBeer si appresta a raggiungere i 100.000 post. E anche le celebrità alzeranno una pinta per il brindisi delle festività: Jude Law e Charlize Theron sono stati fotografati mentre rientravano a casa con una cassa di birra da stappare in occasione delle festività natalizie e, giusto lo scorso anno, il sette volte Pallone d’Oro Leo Messi ha regalato una birra special edition a tutti i portieri battuti fino a quel momento in carriera: 644 gol complessivi con la maglia del Barcellona celebrati con altrettante bottiglie personalizzate.
Un successo che non si limita alle festività natalizie: sempre più spesso la birra rappresenta la compagna perfetta per brindare in ogni momento speciale. Dopo la finale di Euro 2020, Leonardo Bonucci si è presentato in conferenza stampa con una bottiglia di birra in mano esclamando: “Questa me la sono proprio meritata!”, la modella Emily Ratajkowski durante le sue vacanze in Italia ha postato sui social diverse foto mentre sorseggiava birra italiana e persino Papa Ratzinger ha festeggiato i 90 anni proprio con una birra media.
Un trend che trova conferma anche nei consumi. Secondo i dati Iri (pubblicati nel 2021), le vendite di birra nella Gdo italiana hanno superato i 2 miliardi di euro raggiungendo 11 milioni di ettolitri di birra, +10,7% sul 2019 compensando il calo dei consumi che ci sono stati nei canali Horeca con la forzata chiusura delle attività commerciali di bar e ristoranti. Segnali che la pandemia non ha fermato la voglia di degustare una birra in compagnia sia a casa, sia quando è stato il momento della riapertura delle attività commerciali: una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli per Osservatorio Birra, infatti, ha confermato che la birra è stata la bevanda più consumata nei mesi delle riaperture di bar, pub e ristoranti, più del vino (38%) e del caffè (43%). Per 1 italiano su 2 (48%) la birra è il vero simbolo dello stare in compagnia e supera, in questa speciale classifica, bevande storiche della cultura alimentare tricolore come il caffè (14%) e il vino (il rosso raggiunge il 10% mentre il bianco si attesta al 5%).
Una tendenza che non riguarda solo l’Italia. Secondo una ricerca Nielsen Scantrack, nel Regno Unito lo scorso anno le vendite di birra artigianale sotto Natale sono aumentante del 43%. Inoltre, proprio in questo periodo, ogni anno a Londra si tiene il London Beer Market: a Brick Lane sono presenti oltre 50 stand dedicati agli amanti della birra che potranno sorseggiare diverse qualità provenienti dai migliori birrifici di sua maestà. Ma non è tutto, uno dei prodotti più acquistati per i regali di Natale 2021 è il calendario dell’avvento a tema birra: nel Regno Unito è un vero e proprio must-have da 55.000 post su Instagram raccontato anche dai giornali nazionali come il Sun che ha pubblicato nei giorni scorsi una gallery dedicata ai migliori 19 “Beer Advent Calendars”. Si tratta insomma di una bevanda amata in tutto il mondo e parte della cultura sociale di popoli e Paesi differenti. Dagli Stati Uniti all’Australia, fino alla Scandinavia dove fino al secolo scorso era abitudine portare un bicchiere di birra e un piatto di porridge all’elfo di Natale (chiamato Nisse) per entrare nelle sue grazie ed esprimere gratitudine.

Focus - L’indagine su donne & birra
La passione delle donne per la birra cresce e si consolida. A testimoniarlo la più recente indagine condotta da Bva Doxa per il Centro Informazione Birra (Cib) di AssoBirra: 2 donne su 3 consumano birra, delle quali il 53% almeno 2-3 volte alla settimana e l’85% almeno una volta a settimana. Dalla ricerca emerge che la birra è sempre più amata dalle beer lover italiane per una caratteristica distintiva, la moderazione. Secondo le intervistate, infatti, è apprezzabile che la birra abbia una bassa gradazione alcolica (51%). Inoltre, la bevanda piace sempre più anche perché rappresenta un momento di piacere (72%) e per il suo gusto inconfondibile (69%). Si tratta di aspetti in parte condivisi anche dalle non consumatrici che riconoscono alla birra soprattutto la possibilità di un consumo moderato e il richiamo alla convivialità.Quanto alle abitudini, la cena è diventata il momento preferito per il consumo dalla maggior parte delle intervistate (59%), una preferenza che sottolinea nuovamente il ruolo di bevanda da pasto della birra. Tuttavia, c’è anche chi preferisce la birra per un “dopo cena”, a casa o fuori casa, con familiari e amici (17%) o per un aperitivo (11%).
In linea con l’apprezzamento delle intervistate verso la moderata gradazione alcolica della birra, cresce sempre di più la popolarità della birra analcolica tra la popolazione femminile.
Secondo la ricerca il 30% delle intervistate - consumatrici e non - conosce bene la birra analcolica (è il 37% nel caso delle consumatrici abituali di birra) e il 67% ne ha sentito parlare. Il driver che guida la crescita della popolarità della birra analcolica tra le consumatrici di birra e le non consumatrici è il fatto che possa “essere bevuta in qualsiasi momento della giornata” (50%). Le beer lover non hanno dubbi: “certamente” o “probabilmente” berranno birra analcolica (54%). Infine, una curiosità: se poste di fronte a una scelta, le non consumatrici di birra si dichiarano più propense a consumare la birra “classica”, piuttosto che la sua versione low o zero alcol. Il legame tra donne e birra non si limita soltanto ai consumi, ma abbraccia anche altri ambiti, come quello del lavoro. Oltre il 70% delle intervistate da Bva Doxa per AssoBirra considera l’aumentata presenza delle donne nel settore una risorsa importante. Soprattutto perché, secondo le appassionate di birra, “le donne riescono a trovare nuove idee e sono uno stimolo per il settore” (45%). Per promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria femminile nel settore birrario sono nate realtà come l’associazione “Le Donne della Birra”, che si dedica alla valorizzazione e alla tutela delle donne che lavorano nel settore o che, più semplicemente, amano questa meravigliosa bevanda. Tra le consumatrici di birra, il 41% è a conoscenza di questo tipo di realtà. Diverso è il caso delle non consumatrici, delle quali soltanto una su quattro ne ha sentito parlare.
“Da comprimarie, relegate al servizio della birra nel fuoricasa e ad ambiti amministrativi nei birrifici, le donne in questi anni hanno progressivamente conquistato nuovi spazi - commenta Elvira Ackermann, presidente Le Donne della Birra - o meglio, si sono riappropriate di spazi che avevano ricoperto anticamente, oltretutto con ottimi risultati. Grazie soprattutto alla crescente diffusione dei birrifici artigianali, le donne hanno iniziato a impegnarsi nel settore a livello produttivo e stanno conquistando ruoli decisionali, imprimendo nuovi corsi alla produzione della birra artigianale italiana grazie alla voglia di sperimentare e alla curiosità tipica che caratterizza il mondo femminile. Nell’ambito del servizio, sono comparse le biersommelièr e, anche a livello di comunicazione, le giornaliste che si occupano di birre sono aumentate”.
Segnali positivi dunque, ma c’è ancora tanto lavoro da fare.
“Per incentivare e supportare il lavoro femminile in ambito birrario, l’associazione ha in programma di coinvolgere i birrifici nella realizzazione di una birra in ottica inclusiva, dove la donna sia partecipe e coinvolta nelle decisioni strategiche o nelle operazioni in base alla sua competenza e ruolo”, conclude Elvira Ackermann. “Il ruolo delle donne all’interno del settore birrario è fondamentale, soprattutto in ottica di ripartenza dopo le difficoltà degli ultimi 18 mesi - sottolinea Andrea Bagnolini, dg AssoBirra - la strada è ancora lunga e come AssoBirra ne siamo consapevoli ma uno dei nostri obiettivi, in linea con il Pnrr che prevede una serie di interventi per ridurre il gender pay gap - è proprio quello di supportare l’imprenditoria al femminile nel settore. Per questo, siamo felici di aver accolto l’intervento di un’associazione come Le donne della Birra, con la quale auspichiamo di poter rafforzare la nostra collaborazione per mettere sempre più le donne al centro di una progettualità condivisa”.

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