C’è il Vulture, nel cuore della Basilicata, con il suo mosaico di colline vulcaniche, vigneti antichi e borghi ricchi di storia, un territorio che è custode dell’Aglianico del Vulture, uno dei vini più prestigiosi del Sud Italia. E poi, una novità, ovvero l’area “Conegliano Valdobbiadene”, la storia, con la sua Docg, del “Sistema Prosecco” locomotiva dell’export enoico italiano, territorio che è origine, Colline Vitate Patrimonio Unesco, e cultura del prodotto (e denominazione da 100 milioni di bottiglie ogni anno, in media). Vulture e Conegliano Valdobbiadene che sono i due territori insigniti del riconoscimento di “Città Italiana del Vino”, con le due coalizioni di comuni, rispettivamente in Basilicata e in Veneto, che deterranno assieme, una novità, il titolo nel biennio 2026-2027.
Il riconoscimento di “Città Italiana del Vino”, promosso dalle Città del Vino, di cui fanno parte oltre 500 comuni italiani a più alta vocazione vitivinicola, è nato nel 2021: prevede la realizzazione di un programma di attività enoturistiche, culturali, ambientali, socioeconomiche, relativo al mondo del vino nelle sue molteplici declinazioni. L’obiettivo è valorizzare i pregi e le peculiarità della cultura della vite e del vino del territorio e l’impatto che questa ha sulla società, l’economia, la gastronomia, il paesaggio e il patrimonio materiale e immateriale.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025


















































































































































































