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LA NOVITÀ

Non solo Vulture, ma anche Conegliano e Valdobbiadene: le “Città del Vino Italiane” 2026 raddoppiano

Il territorio “custode” dell’Aglianico del Vulture e quello del Prosecco Docg condivideranno il titolo insieme, organizzando eventi ed iniziative
AGLIANICO DEL VULTURE, CITTÀ DEL VINO, CITTÀ ITALIANA DEL VINO, CONEGLIANO VALDOBBIADENE, CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO SUPERIORE DOCG, VULTURE, Italia
Il Vulture e le Colline del Prosecco Docg

C’è il Vulture, nel cuore della Basilicata, con il suo mosaico di colline vulcaniche, vigneti antichi e borghi ricchi di storia, un territorio che è custode dell’Aglianico del Vulture, uno dei vini più prestigiosi del Sud Italia. E poi, una novità, ovvero l’area “Conegliano Valdobbiadene”, la storia, con la sua Docg, del “Sistema Prosecco” locomotiva dell’export enoico italiano, territorio che è origine, Colline Vitate Patrimonio Unesco, e cultura del prodotto (e denominazione da 100 milioni di bottiglie ogni anno, in media). Vulture e Conegliano Valdobbiadene che sono i due territori insigniti del riconoscimento di “Città Italiana del Vino”, con le due coalizioni di comuni, rispettivamente in Basilicata e in Veneto, che deterranno assieme, una novità, il titolo nel biennio 2026-2027.
Il riconoscimento di “Città Italiana del Vino”, promosso dalle Città del Vino, di cui fanno parte oltre 500 comuni italiani a più alta vocazione vitivinicola, è nato nel 2021: prevede la realizzazione di un programma di attività enoturistiche, culturali, ambientali, socioeconomiche, relativo al mondo del vino nelle sue molteplici declinazioni. L’obiettivo è valorizzare i pregi e le peculiarità della cultura della vite e del vino del territorio e l’impatto che questa ha sulla società, l’economia, la gastronomia, il paesaggio e il patrimonio materiale e immateriale.

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