Il mondo del vino guarda oltre la pandemia, o almeno, come tutti, ci prova. E per i produttori del Belpaese, che hanno vissuto un 2021 tutto sommato buono e di riscossa, che si chiuderà con un record delle esportazioni che, secondo le stime più ottimistiche, potrebbe toccare i 7 miliardi di euro, tornare a fare promozione nei mercati esteri, nei modi che il quadro sanitario consentirà, sarà fondamentale. E, in questo senso, è stata pubblicata dal Ministero delle Politiche Agricole la graduatoria nazionale provvisoria dei progetti ammessi a finanziamento con le risorse dell’Ocm Vino per la Promozione nei Paesi Terzi. Oltre 29 milioni di euro quelli ammessi a contributo (22,5 milioni di euro sotto forma di anticipo e 6,6 milioni di euro in forma di saldo) che attiveranno progetti di promozione per un valore complessivo di 72,3 milioni di euro.
L’efficacia della graduatoria, spiega il decreto ministeriale 668802 del 20 dicembre 2021, “è subordinata all’esito dei controlli precontrattuali”, come prevede la normativa.
Il finanziamento maggiore, con 3 milioni di euro a testa per progetti da 7,5 milioni di euro complessivi, se lo aggiudicano due raggruppamenti come l’Associazione Enomotion e l’Associazione A.v.i.m.o. (Ambasciatori Vini Italiani nel Mondo). A seguire, con 2,7 milioni di euro su 6,7 milioni di euro di progetto, viene l’Ati che ha per società mandataria l’Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi (che riunisce 18 realtà di primo piano del vino italiano (Alois Lageder, Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Antinori, Argiolas, Col d’Orcia, Ca’ del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Jermann, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi), e ancora, con 2,5 milioni di euro di cofinanziamento su progetti da 6,3, l’Ati che vede al vertice il Gruppo Italiano Vini - Giv.
2,4 milioni di euro su un protetto da 6,2 milioni di euro sono quelli assegnati, invece, all’Associazione Be Wines, e ancora 2,4 milioni di euro di fondi europei su 6,1 di progetto complessivo sono quelli assegnati, ancora, a Confagri Wine Promotion, la società di Confagricoltura che si occupa della promozione enoica (e che si aggiudica anche altri 1,5 milioni di euro su 3,8 totali per un altro progetto, mettendo così insieme 3,9 milioni di euro di finanziamento per un investimento complessivo da 7,6 milioni di euro, ndr). 2,2 milioni di euro su 5,7 di progetto, invece, sono stati assegnati all’Ati guidata dalla Casa Vinicola Zonin. Ancora, 1,8 milioni di euro su un progetto da 4,6 vanno all’Ati che vede per società mandataria Santa Margherita, mentre 1,7 su 4,4 di progetto complessivo vanno all’Ati guidata da Bertani, e la stessa somma, per un progetto da 4,2, all’Associazione Amaranth, mentre 1,4 milioni di euro per 3,6 di progetto vanno all’Ati Italy International Wines.
In fine, 989.599 euro su un progetto da 2,4 milioni di euro, infine, vanno all’Ati guidata da Allegrini, 943.830 per un progetto da 1,9 milioni di euro al Consorzio Magellano, mentre 373.106 euro su un progetto di promozione da 761.440 sono quelli assegnati alla Federdoc.
Questa la graduatoria, dunque, al netto di verifiche e ricorsi che, negli anni, vale la pena ricordarlo, non sono mai mancati.
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