“Non perdere un ettaro di vigneto, una lira di finanziamento e procedere spediti verso la sanatoria dei “vigneti abusivi” marciando uniti verso gli obiettivi dell’Ocm vino: lo ha auspicato Salvatore Petroli, direttore generale delle politiche comunitarie del Ministero delle Politiche Agricole, al convegno “Ocm vino il giorno dopo: primi bilanci, problemi e prospettive”, organizzato alla “Douja d’Or” di Asti dall’Enoteca Italiana di Siena, con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole e promosso dalla Camera di Commercio di Asti. Il mondo del vino italiano e le organizzazioni di categoria confermano il giudizio generalmente positivo sulla riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato (Ocm) del vino e sottolineano l’urgenza di procedere all’attuazione della stessa nel nostro paese: in gioco ci sono 194,2 miliardi di lire assegnati dall’Unione Europea all’Italia per 13.691 ettari di nuovi vigneti per l’anno 2000-2001 per accedere ai quali il Paese dovrà dimostrare agli organi comunitari di avere un piano di riconversione dei vigneti rivolto alla qualità articolato per Regioni e di essere in regola con tutti i parametri fissati dalla riforma stessa e l’effettiva attuazione dei piani di ristrutturazione regionali. Inoltre non è stato ultimato il catasto viticolo nel quale sono specificate le superfici complessive, la distinzione tra Vqprd, Igt e vini da tavola e i diritti di reimpianto disponibili. Nuovi impianti che rappresentano una vitale boccata d’ossigeno per una vitivinicoltura che negli ultimi vent’anni ha perso oltre 400.000 ettari, che nelle sue aree a vocazione soffre di insufficienza produttiva e che chiede a gran voce una politica nazionale e comunitaria proiettata con decisione a valorizzare le produzioni di qualità. “E’ da tempo che ci confrontiamo su questo tema - ha dichiarato l’onorevole Flavio Tattarini, presidente dell’Enoteca Italiana e membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati - ed oggi finalmente abbiamo un quadro nuovo di riferimento normativo anche se con qualche incertezza. E’ urgente, a questo punto, attivarsi ai vari livelli e partire con i fatti. Il governo da parte sua deve emanare l’ultimo decreto sulla ripartizione dei fondi, contestualmente le Regioni devono attivarsi per definire le misure per la sanatoria, le procedure dell’assegnazione dei nuovi impianti e i criteri di ristrutturazione dei vigneti, assegnando alle varie aree interne gli ettari dei nuovi diritti di impianto, rimanendo ancora da definire i criteri per assegnare i 194,2 miliardi di fondi disponibili per l’annata 2000-2001. Tutto questo per innalzare la qualità e la competitività del sistema di imprese del vigneto Italia”. Un comparto quello in cui si pone l’Organizzazione Comune di Mercato del vino fatto di 800.000 imprese impegnate nel settore (di cui 230.000 specializzate e 135.000 comprese in aree Doc e Docg), per una superficie di oltre 800.000 ettari (della quale 280.000 in aree Doc e Docg); 40 milioni di giornate lavorative a conduzione familiare e altrettante con lavoro salariale; un business di 15.000 miliardi ed un export che colloca il prodotto vino al primo posto del made in Italy con 18,6 milioni di ettolitri per 4.500 miliardi.
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