Ci sarà una piccola rivoluzione ad Opera Wine 2019, la degustazione dei 100 vini migliori d’Italia firmata Wine Spectator e prologo, da qualche anno, al Vinitaly (sarà di scena il 6 aprile 2019, a Verona). Una rivoluzione tranquilla (si parla di un 25%, ndr), che porterà, secondo i rumors arrivati a WineNews, ad un generoso turnover tra i banchi d’assaggio. Quanto importante, è difficile dirlo, ma sembra che in una delle denominazioni più rappresentate, quella del Brunello di Montalcino, riguarderà la totalità delle aziende, e la tendenza dovrebbe coinvolgere un po’ tutti i territori del vino italiano (dalla Valpolicella a Barolo).
Una novità che va saputa interpretare, perché se è vero che, nel 2012, la degustazione firmata dal magazine Usa, era stata immaginata come una selezione del meglio del vino del Belpaese, è apparso subito chiaro come la ricchezza e la diversità del vino dello Stivale sfugga, essenzialmente, ad ogni tentativo di rappresentazione plastica. Troppe sono le eccellenze, tante le novità emergenti, in termini di territori e di aziende, che raccontano una vivacità sotto gli occhi di tutti, in cui anche i “mostri sacri”, a volte, nell’ottica di Wine Spectator, a quanto pare, devono fare un passo di lato, non indietro, per dare luce e visibilità a chi, con il lavoro e la qualità, merita una vetrina come quella di Opera Wine.
Per conoscere la lista definitiva, si dovrà pazientare ancora qualche giorno: sarà svelata da Alison Napjus, il 26 novembre, a “Wine2Wine”, business forum firmato da VeronaFiere & Vinitaly.
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