Ori e ombre, luce e mistero: è questo il legame che unisce Napoli e Praga, perché se, da un lato, la prima è la città del sole e della luce, divenuta celebre nel mondo per le sue ombre e contraddizioni, l’altra è la capitale europea dell’oro, resa affascinante anche dalle sue zone oscure. Ed è così che sono raffigurate, nel “Calendario Di Meo” 2024, edizione n. 22 del “lunario - opera d’arte” promosso e realizzato dall’Associazione Culturale “Di Meo vini ad arte”, presieduta da Generoso Di Meo, alla guida, con il fratello Roberto Di Meo (enologo), della cantina di famiglia nel cuore dell’Irpinia, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gli scatti sono di Massimo Listri, maestro della fotografia d’architettura e d’ambienti, e le corrispondenze tra le due città sono raccontate dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, dal giornalista Vittorio del Tufo, dall’antropologa Mariella Pandolfi, dal musicologo Dinko Fabris, dal filosofo Lucio Saviani, dall’attrice Barbara Bouchet, e dallo studioso di storia ceco-slovacca Francesco Leonicini, con un approfondimento di Sandra Sannia sull’artista ceco Alfons Mucha, tra i maggiori esponenti dell’Art Nouveau, divenuto famoso per i manifesti pubblicitari che richiamano quelli dei Magazzini Mele di Napoli.
“Ho scelto Praga perché rappresentativa di quelle piccole nazioni del centro Europa, la cui cultura e civiltà è stata per molti anni trascurata dall’Occidente, che tendeva ad unificarle tutte in un’idea di “cultura slava”, trascurandone la specificità e la impressionante varietà e diversità, si veda la qualità della letteratura, della musica e dell’architettura boema. Un po’ come è accaduto per Napoli, la cui cultura è stata ridotta per anni a mero folklore e a banali stereotipi, prima che tanti studiosi ne rivalutassero l’importanza”, spiega Generoso Di Meo, da anni impegnato nell’indagare i legami profondi tra Napoli, sua città di appartenenza, e le maggiori metropoli europee attraverso, e ideatore del Calendario a cui viene riconosciuto un alto valore culturale e sociale, come veicolo di dialogo tra popoli e diverse culture.
Con il suo obiettivo Massimo Listri cattura la forza narrativa di alcuni tra i luoghi più iconici di Praga: dalla Sinagoga Spagnola, edificio simbolo del quartiere ebraico, alla Sala di Vladislao del Castello, dal Teatro degli Stati, dove fu rappresenta la prima del Don Giovanni di Mozart, alla Basilica di San Giacomo nel cuore della Città Vecchia, e, ancora, la Biblioteca del Clementinum, il Palazzo del Gran Priore dell’Ordine di Malta, la Sala Smetana della Casa Municipale, il Castello di Troja, e il Palazzo Wallenstein ora sede del Senato.
Stampato in 5.000 copie, il Calendario sarà presentato, il 4 novembre, nella Casa Municipale, il più importante edificio in stile Art Nouveau di Praga, dove oggi è possibile ammirare pitture di Mucha, mosaici di Spillar e, dove sotto una gigantesca cupola di vetro si trova la più grande sala da concerto di Praga. La tradizionale serata di gala (solo su invito e riservata a un parterre internazionale di ospiti) ha come tema e dress code proprio lo stile delicatissimo di Mucha fatto di leggerezza, ghirlande, fiori, piume, fili di perle e magnifiche acconciature.
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