Nel 2020 marchiato a fuoco dalla pandemia, gli italiani non hanno rinunciato a bere. La denominazione più ricercata nell’anno è stata il Franciacorta, grande territorio della spumantistica Metodo Classico del Belpaese, davanti ad altre prestigiose denominazioni del vino italiano che sono, nell’ordine, a Valpolicella Ripasso, Trentodoc, Lugana, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Alto Adige, Prosecco Doc, Barolo, Brunello di Montalcino, Primitivo di Manduria, Bolgheri, Valpolicella, Alto Adige Gewurztraminer e Chianti Classico.
Mentre a fine anno, tra novembre e dicembre 2020, anche grazie alla regalistica, ad andare per la maggiore sono stati il Cartizze, summa del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, il Franciacorta Brut Satén, tipologia tra le più distintive del Franciacorta, e ancora il Trentodoc versione brut, il Prosecco Docg e l’Alta Langa Pas Dosè, con una “Top 5 di Natale” tutta all’insegna delle bollicine. A dirlo l’Osservatorio di Signorvino, la più grande enocatena italiana, che, pur in un anno durissimo per il business, ha raggiunto i 20 punti vendita in tutta Italia, con le ultime aperture di Parma, Roma e Milano Zona Navigli, aumentando del 12% le assunzioni sul 2019 (di cui il 45% donne), e soprattutto di giovani, visto che l’eta media è di 32 anni. E già guarda ad una nuova apertura a Fidenza, in Emilia Romagna, nel marzo 2021.
Ovviamente la sofferenza in termini di giro d’affari c’è stata, ma si segnalano anche aspetti positivi. “Inevitabile registrare il calo netto di fatturato della catena che, in alcuni mesi dell’anno, è stata costretta a chiudere - spiega una nota ufficiale - ed ha sofferto le riduzioni obbligate dei posti a sedere, le chiusure serali e generalizzate. Questa situazione è stata in parte ovviata della parte enoteca (take away) che incide più del 50% degli incassi totali e ha subito una flessione del 19%. A fronte di questa contrazione, seguendo una strategia incentrata sul concetto di omnicanalità, sono state attivate soluzioni alternative di vendita per facilitare i clienti nell’acquisto. Molto apprezzato da subito è stato l’O2O (OnLine To OffLine), che permette di prenotare il proprio ordine in negozio e farselo recapitare a casa o viceversa. Da luglio 2020 è stato aperto il canale e-commerce che ha registrato un incasso di 400.000 euro in soli 6 mesi di attività, con un picco importante degli ultimi 2 mesi dell’anno. Infine è stato implementato il food delivery, tramite deliveroo, che ad oggi incide un 5/8% del fatturato in negozio”. Nel canale O2O e nell’e-commerce, sottolinea ancora Signorvino, le bottiglie acquistate per persona sono state 9 per scontrino, quasi il triplo delle medie registrate in store. La spesa media di questi clienti è stata di 122 euro.
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