“Le sfide del futuro non sono solo negli scaffali o tra le righe dei regolamenti comunitari, ma si chiamano sostenibilità ambientale e cambiamento climatico. Per questo siamo pronti a dare il nostro contributo esperto al percorso iniziato dal Ministero delle Politiche Agricole sull’armonizzazione di una definizione italiana di vino sostenibile, che deve essere supportata da un sistema credibile di certificazione e di controlli ed estesa a livello europeo. Infine continueremo le battaglie per la difesa dell’immagine e della cultura del vino e, assieme al Ceev - Comité Vins, lavoreremo alla nuova fase di Wine in Moderaton, che a breve sarà rilanciata. Il triennio che ci aspetta sarà certamente impegnativo, ma so di poter contare su un consiglio capace di fare squadra in ogni situazione, confermando Unione Italiana Vini quale principale riferimento istituzionale per il mondo vitivinicolo a livello nazionale”. Così Ernesto Abbona, a capo della griffe del Barolo Marchesi di Barolo, a WineNews fissa gli obiettivi della sua rinnovata presidenze dell'Unione Italiana Vini, che guiderà così per altri tre anni, fino al 2022. Al suo fianco, il vicepresidente vicario, Lamberto Frescobaldi, che presiederà la Federazione dei viticoltori e produttori di vino, ed il vicepresidente Sandro Sartor, che guiderà la Federazione del commercio e dell’industria vinicola. Tra le new entry, due viticoltori e produttori di vino, Marina Cvetic, che in Abruzzo guida la storica cantina Masciarelli, e Giuseppe Fugatti, titolare dell’azienda agricola Roeno in Valdadige (Veneto), mentre la Federazione del commercio si arricchisce dell’esperienza di Michele Bernet, alla guida del brand marchigiano Umani Ronchi.
Per il triennio 2019-2022, a livello internazionale, tanti sono i fronti aperti: si va dalla Pac post 2020, il cui budget è legato quello del vino, agli accordi internazionali come il trattato UE-Mercosur appena siglato, per il quale si stanno attendendo i dettagli dei risultati del settore vino. Altrettanto articolato il fronte interno: centrali saranno le proposte di modifica del Testo Unico della Vite e del Vino (legge 238), la revisione del numero delle denominazioni e lo sviluppo dell’enoturismo, con lo studio di strategie complessive da adottare per dare alle imprese una concreta opportunità di crescita. Inoltre, in chiave promozionale, l’Associazione proseguirà il lavoro del “tavolo tecnico” istituito con Agenzia Ice, per migliorare le attività a sostegno del vino italiano nei mercati a più alto valore aggiunto, su quelli in via di sviluppo e nella stessa Europa, per potenziare il posizionamento delle produzioni del made in Italy.
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