Quasi 6 italiani su 10 mangiano normalmente panini fuori casa almeno una volta alla settimana, e il 65% di loro li vorrebbe in versione “gourmet”. Lo afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Doxa, sottolineando che un italiano su quattro non è soddisfatto della qualità dei panini in vendita. Eppure l’Italia non dovrebbe avere problemi in tal senso, visto il suo primato nei prodotti a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica protetta (Igp), con i riconoscimenti che in 10 anni sono aumentati dai 101 del 2000 ai 195 attuali, di gran lunga superiori a quelli della Francia (167 prodotti) che guidava invece la classifica all’inizio del millennio.
Nel paniere della qualità made in Italy ci sono oggi 123 Dop e 72 Igp (70 prodotti ortofrutticoli, 38 oli extravergini di oliva, 36 formaggi, 32 prodotti a base di carne, 5 prodotti da panetteria, 4 spezie o essenze, 3 aceti, 3 prodotti di carne e frattaglie fresche, 2 prodotti della pesca e 1 miele). Complessivamente il fatturato dei prodotti a denominazione di origine made in Italy ha sfiorato nel 2009 i 10 miliardi di euro, realizzati per quasi il 20% sui mercati esteri, dove crescono parallelamente anche le imitazioni.
I prodotti più consumati sono - conclude la Coldiretti - i formaggi (con il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano in testa) ed i salumi (tra i quali guidano la classifica il Prosciutto di Parma e quello di San Daniele), ma sono cresciute anche le altre categorie di prodotto come gli ortofrutticoli (dalla Mela della Val di Non a quella dell’Alto Adige, dalle Arance Rossa di Sicilia alla Pesca e Nettarina della Romagna) e gli extravergini.
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