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Papa Francesco vicino ai contadini: “l’agricoltura è strumentalizzata dalla logica del profitto”

Si apre oggi, con una lettera del Pontefice, “Terra Madre” by Slow Food. Petrini: “siamo un soggetto politico con cui la politica deve confrontarsi”

Se il Papa decide di scrivere una lettera per manifestare la sua vicinanza “a tutte quelle persone, donne e uomini, che hanno un ruolo primario nella produzione e trasformazione del cibo”, sottolineando come “il loro lavoro ricopra un’importanza enorme nella salvaguardia del pianeta”, allora ha ragione Carlo Petrini, fondatore Slow Food, quando dice che “Terra Madre è l’Onu di contadini, allevatori e pastori,  un soggetto politico con cui la politica deve confrontarsi”. Si è aperta così a Torino, con una lettera di Bergoglio, Terra Madre Salone del Gusto 2024, l’evento-simbolo di Slow Food, edizione n. 15 (26-30 settembre), che in nome del cibo buono, sano e giusto ha richiamato, anche quest’anno, oltre 3.000 delegati in arrivo da 120 Paesi del mondo, e che andrà avanti tra convegni, talk, degustazioni, mercati contadini, laboratori e incontri. “Voi - scrive il Pontefice - siete spesso i primi a patire gli effetti della crisi climatica, in un mondo malato in cui l’agricoltura è strumentalizzata dalla logica del profitto che sfrutta i lavoratori”. Ovvero quelle persone coraggiose, secondo la presidente Slow Food Italia, Barbara Nappini, che “sono già dentro il cambiamento per provare a uscire dal degrado ambientale e climatico che stiamo vivendo”.
Nella sua missiva, Papa Francesco si rivolge direttamente a contadini, allevatori, pastori, cuochi, pescatori e artigiani che da vent’anni fanno parte della rete di Terra Madre:  “voi - scrive - che portate avanti la coltura e la cultura del cibo nel pieno rispetto della natura, voi che arrivate da ogni parte del pianeta in rappresentanza di comunità spesso trascurate. Voi rappresentate una biodiversità culturale che oggi va portata in salvo”. Terra Madre ha dunque, nelle parole di Bergoglio, un ruolo importantissimo, perché “qui può esserci la condivisione di problematiche e soluzioni, qui si possono disegnare nuovi scenari di speranza per l’umanità”. Dal palco di Terra Madre Carlo Petrini, fondatore Slow Food, ha voluto ringraziare Papa Francesco: “il Papa ha sottolineato l’unicità di Terra Madre, trovando connessioni che partendo dall’agricoltura arrivano all’ambiente, alla biodiversità ma anche alle migrazioni e alle guerre. Siamo chiamati a cambiare paradigma - aggiunge Petrini - le parole chiave devono essere cooperazione, dialogo, condivisione, responsabilità ed educazione alimentare. In vent’anni di Terra Madre, a Torino si sono incontrati oltre 40.000 delegati: persone che, anche grazie allo scambio di idee in questa città e in questa regione, nei loro territori hanno poi realizzato progetti tangibili. Siamo una straordinaria assise che, edizione dopo edizione, dovrà diventare ancora più rappresentativa sotto il profilo politico, per dare a questa moltitudine di persone la giusta dimensione”.
Nel messaggio di Papa Francesco, secondo Petrini, “i contenuti sociali e politici sono straordinari, ci fanno ragionare e faranno ragionare anche i delegati. Dimostrano una visione sistemica che pochi politici a livello planetario hanno: questo documento dovrà essere analizzato e condiviso tra tutti noi e io spero anche con realtà politiche locali. É una riflessione che segna l’unicità di questa manifestazione, che accoglie  più di 100 realtà indigene sparse in tutto il pianeta. La biodiversità culturale è un elemento importante, che dice no all’omologazione religiosa o politica”. “Qui - continua Petrini - grazie allo scambio di idee è nata la straordinaria rete di oltre 6.000 orti nei villaggi, che garantiscono cibo ad almeno 1.000-1.500 persone ciascuno, e poi il superamento della caseificazione solo con latte pastorizzato. Lavorare con il latte crudo ha portato allo sviluppo di una biodiversità che riempie di orgoglio. Eliminare i produttori e sostituirli con i commercianti, o mettere i contadini contro gli ambientalisti non va bene: la realtà che abbiamo davanti è una realtà di sconquasso ambientale, come mai successo nella storia dell’umanità. Lo sanno bene nelle Filippine o in altre aree del mondo. La politica deve confrontarsi in modo dialettico con le realtà di base. Un’assise di questo tipo dovrà diventare ancora più rappresentativa dal punto di vista politico, occorre dare la giusta dimensione politica a questa moltitudine. Non possiamo tollerare elementi di ingiustizia. Dobbiamo anche sancire che questo appuntamento biennale si terrà sempre a Torino, e che nessuna fiera al mondo sarà in grado di creare una rete con queste caratteristiche, cioè non solo prodotti buoni, ma la presenza di 3.000 delegati in rappresentanza di milioni di persone. Dobbiamo anche garantire che i giovani abbiano un ruolo di propulsione e non di dipendenza. La grande scommessa, anche come Piemonte, è far si che il lavoro vada avanti e che il cambio generazionale generi forza. Dobbiamo metterci fianco a fianco e adottare un approccio di dialogo e condivisione. Nel contesto di crisi odierno, la logica della competitività non paga più, le scommesse sono alte e richiedono un cambio di paradigma, basato su cooperazione, dialogo, condivisione, responsabilità ed educazione alimentare” conclude Petrini.
Sul palco, a “Terra Madre” anche Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, secondo cui “siamo animali tra gli animali, siamo il cibo che mangiamo e che proviene dalla terra. Il sistema alimentare dominante è incardinato sul profitto: è tempo di abbandonare questo approccio, per abbracciarne uno finalmente incardinato sulla vita. Alla politica chiediamo di facilitare l’integrazione delle attività umane negli ecosistemi che ci ospitano: servono scelte che non guardino alla prossima tornata elettorale, ma ai prossimi secoli”.
Proprio per mettere al centro delle agende politiche globali il valore del cibo, elemento centrale per assicurare diritti fondamentali per tutti gli esseri umani e chiave di volta per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, Slow Food ha lanciato, nei giorni scorsi, dieci proposte ai leader del G7 Agricoltura, in corso sull’isola di Ortigia, a Siracusa. Dal sostegno a quelle aziende che producono secondo pratiche agroecologiche alla la richiesta dell’inserimento dell’educazione alimentare in classe, dalla sicurezza e sovranità alimentare alla lotta agli sprechi e regolamentazione degli Ogm, ma anche politiche sul rispetto degli animali in allevamento, rimodellazioni delle dinamiche della catena alimentare, supporto alle attività di pesca e riduzione degli imballaggi “usa e getta”.
Quest’anno il claim “Terra Madre Salone del Gusto” è “We are Nature” per accendere i riflettori sulla necessità di una nuova relazione con la natura, attraverso il cibo, l’elemento più potente che ci riconduce alla terra. La kermesse è organizzata dalla “Chiocciola”, Città di Torino e Regione Piemonte, con il patrocinio dei Ministeri dell’Agricoltura, del Turismo, dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Italian Trade Agency (Ice). Oggi, per la prima volta, aprirà in maniera esclusiva per buyer e operatori che potranno incontrare i 600 produttori protagonisti del mercato italiano ed internazionale. Il tema è una scelta di futuro. Perché “quando diventa merce, quando entra nella logica del consumo e del profitto, il cibo fa male: alla salute, all’ambiente, al clima. Responsabile del 35% delle emissioni di gas-serra, il sistema alimentare consuma buona parte dell’acqua dolce disponibile, inquina terra, acqua, aria, distrugge la biodiversità. Spreca un terzo di quel che produce e alimenta filiere ingiuste, che in nome del guadagno tollerano fame, miseria, sfruttamento, schiavitù, morti sul lavoro. Un sistema in cui perdono quasi tutti a vantaggio di pochissimi” come ha ribadito Barbara Nappini.

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