Le quotazioni del Parmigiano Reggiano tornano a crescere, con un’inversione di tendenza sugli ultimi cinque anni di grave crisi: da tre mesi, i prezzi all’origine stanno al di sopra degli 8 euro/kg ed è bastato un colpo di coda positivo negli ultimi due mesi 2009 per determinare un prezzo medio di 7,68 euro/kg di una annata che era cominciata molto male.
“E’ una media che ci mantiene ancora al di sotto dei costi di produzione - ha commentato il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai, ricordando che i prezzi sono ancora inferiori agli oltre 9 euro/kg di 5 anni fa - ma è possibile intravedere la possibilità di superare la drammatica crisi delle ultime annate”.
A contribuire al miglioramento dei prezzi sono stati il calo produttivo (-2,23% nel 2009, con giacenze scese dell’11,3%), i consumi domestici saliti dello 0,7% e l’export cresciuto del 7% nei primi 10 mesi. In particolare, la quota destinata ai mercati esteri è salita al 27% della produzione, con un +9,1% in area Ue e una ripresa dei mercati asiatici (+5% in Giappone). E’ stata efficace, quindi, la politica di ritiro delle forme dal mercato, seguita nel 2009 sia dall’Agea che dal Consorzio, ritiro che proseguirà anche quest’anno e che riguarderà complessivamente 100.000 forme (35.000 Agea e 65.000 consorzio).
In crescita anche il segmento dei consumi extradomestici, sia con la produzione di snack e barrette sia attraverso gli accordi con la McDonald’s, che sta proponendo in Francia 15 milioni di panini a base di Parmigiano e che, da settembre, ripartirà in Italia con 4 milioni. Il giro d’affari del Parmigiano Reggiano alla produzione ammonta a 870 milioni di euro e quello al consumo a 1.533 milioni.
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