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PASSI IN AVANTI NEL DIFFICILE RAPPORTO TRA TRIPADVISOR E RISTORAZIONE (FIPE): IL COLOSSO DEI COMMENTI ONLINE RICONOSCE L’ESISTENZA DI UN MERCATO DELLE RECENSIONI FALSE, MA RESTA IL PROBLEMA DELL’IDENTIFICAZIONE (E DELLA CREDIBILITÀ) DEL RECENSORE

Non Solo Vino
Lino Stoppani presidente Fipe

Passi in avanti nel difficile rapporto tra TripAdvisor (www.tripadvisor.com), la community sul web più grande del mondo di recensioni online di mete, hotel e ristoranti di tutto il mondo, e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi: sul piatto, dopo l’ultimo incontro tra t ristoratori e il gigante dei commenti online generati e gestiti direttamente dai consumatori, restano però da risolvere i problemi che riguardano l’identificazione del recensore e la sua effettiva presenza nel ristorante. Dopo lo scontro iniziato nell’estate del 2012 fra le due realtà, si è arrivati a riconoscere che esiste effettivamente un mercato delle recensioni false che creano danni ai ristoratori e allo stesso portale. Per questo motivo Fipe e TripAdvisor intendono proseguire il dialogo e cercare di avviare una sinergia proficua e costruttiva. Il confronto era iniziato a seguito delle lamentele arrivate alla stessa Fipe da parte dei pubblici esercizi, che si ritrovavano loro malgrado a leggere commenti facilmente identificabili come palesemente falsi, perché riferiti magari a un piatto mai esistito nel menu o a una serata in cui il locale era chiuso.
Immediata è scattata la richiesta di Fipe di incontrare TripAdvisor che, nell’ammettere l’esistenza di agenzie fittizie di web-reputation, ha rivendicato l’estraneità di rapporti dalle stesse e ha ribadito l’esistenza di filtri con cui individuare situazioni poco attendibili, ma si è mostrata ancora cauta sia sulla possibilità di rinunciare al ricorso all’anonimato da parte degli utenti, sia sulla possibilità di creare un sistema con cui dimostrare che il commento rilasciato sia frutto esclusivamente di un’opinione personale e del servizio effettivamente ricevuto. “Pur riconoscendo gli enormi sforzi effettuati anche da parte di TripAdvisor - spiega Aldo Cursano, vicepresidente Fipe-Confcommercio - e pur avendo intrapreso un percorso comune, non possiamo ancora dire di aver risolto tutti i problemi delle recensioni. I ristoratori debbono imparare a non subire il web, come spesso accade, ma a gestirlo meglio. TripAdvisor garantisce una vetrina globale nel mondo di internet, dove la ristorazione può promuoversi e farsi conoscere a un pubblico più vasto di quello che si può raggiungere con i mezzi pubblicitari tradizionali. Anche su questo si fonda la scommessa fra TripAdvisor e Fipe. Nel combattere l’uso distorto della rete, dobbiamo porci assieme l’obiettivo di formare gli utenti e informarli sulle opportunità di creare un dialogo tra ristoratori e clienti e sulla possibilità di gestire la critica, perché, se autentica, diventa una spinta per migliorare l’offerta ed il servizio”.

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