Il 31 agosto non sarà più una data come tante per il Brunello di Montalcino: per la prima volta nella sua storia, nel 2022 la vendemmia del Sangiovese è iniziata in piena estate. Colpa del cambiamento climatico che non può non farsi sentire anche sulla collina di Montalcino, storicamente “baciata” dalla fortuna di una temperatura mite e perfetta - oltre che da una ricca biodiversità - per la produzione di grandi vini. E, in effetti, di un primato storico si tratta, come testimonia la Tenuta Greppo Biondi-Santi, la cantina dove il Brunello è nato alla fine dell’Ottocento, oggi di proprietà del Gruppo Epi della famiglia Descours, dove la vendemmia 2022 è la più anticipata di sempre dal 1888, da quando, cioè, Ferruccio Biondi Santi produsse il primo vino chiamato ufficialmente “Brunello di Montalcino”. Un primato, peraltro, condiviso con molte delle cantine più celebri di Montalcino, tanto che, come spiega, a WineNews, Monica Soldera, a Case Basse, una delle icone del vino a livello mondiale e tra le più quotate nelle grandi aste internazionali, “la vendemmia è già finita, e siamo in vinificazione”. Una curiosità che non può non affascinare i collezionisti, che già pensano ai fine wine che nasceranno da questa storica vendemmia, visto che le griffe in questione sono tra le più desiderate al mondo.
Anche a Montalcino, le temperature di quest’anno hanno spinto i produttori a una vendemmia che entrerà nella storia come la più anticipata di sempre. Una raccolta non massiva, ma solo di selezionate parcelle di vigneti, sottolineano da Biondi-Santi, quelle in cui le uve hanno indicato un precoce e tuttavia ottimo livello di maturazione dopo un’annata molto secca, priva di piogge e segnata da temperature medie elevate. Le precipitazioni avvenute a metà agosto hanno dato “respiro” alle piante che hanno vissuto in stato di stress. La buccia dell’uva raccolta è spessa e croccante, la polpa è fresca, indice di un’ottima acidità, caratteristiche fondamentali per i vini longevi.
Una vendemmia anticipata che è il risultato di un’annata 2022 caratterizzata da un gennaio, solitamente il periodo dell’anno in cui il terreno accumula le riserve d’acqua per la stagione di crescita, che è stato un mese freddo ma secco, seguito da una primavera mite, con pochissima pioggia, che ha permesso una lenta ma omogenea, crescita dei germogli. Dalla fine di maggio si sono registrate temperature di 30 gradi, più tipiche dei mesi estivi. Giugno e luglio hanno invece segnato picchi al di sopra dei 35 gradi. Ciò nonostante la vigna ha comunque beneficiato di una buona escursione termica tra il giorno e la notte, accanto alle cure sempre più attente, frutto della lunga esperienza dei produttori.
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