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MIELE E SMOG

Per monitorare lo smog nelle città arriva "BEE-Kaeser", lo studio che usa le api come bioindicatore

La start-up "BEEing", la multinazionale Kaeser e Legambiente Emilia Romagna hanno monitorato la presenza di sostante tossiche nel miele di 20 città
API, INQUINAMENTO, MIELE, Non Solo Vino
Api al lavoro

Usare il miele, e quindi le api, per monitorare il livello di smog nelle città italiane: è l’innovativa idea nata dalla start-up romagnola “BEEing”, che sviluppa strumenti digitali per gli apicoltori professionisti ed urbani, in collaborazione con la Kaeser, multinazionale che si occupa di compressori e di aria pulita, e Legambiente Emilia-Romagna.
Nasce così il progetto “BEE-Kaeser” che ha presentato il primo studio dopo un anno di lavoro in diverse città italiane, da Milano a Palermo, da Napoli a Bolzano, da Torino a Lecce, da Bologna a Cuneo e tante altre, usando le api come bioindicatori di inquinamento dell’aria, concentrandosi sulla presenza di piombo, nichel, cadmio e cromo nei campioni di miele prodotti nelle 20 città italiane interessate dal progetto.

Ed i risultati sono stupefacenti: in tutte le città è stata rilevata una presenza di cadmio minore di 0,005 mg/kg tranne che a Palermo, dove il campione rilevato indica comunque una quantità non pericolosa. Il nichel è stato rilevato in tutte le città in quantitativi inferiori a 0,15 mg/kg, tranne che in tre città dove comunque è stato rilevato in una quantità non pericolosa. In tutti i campioni delle 20 città sono state rilevate tracce di piombo in una quantità inferiore a 0,05 mg/kg, e tracce di cromo in una quantità inferiore a 0,02 mg/kg. I dati raccolti in questo primo anno verranno confrontati con quelli che emergeranno nei prossimi 12 mesi durante i quali il progetto “BEE-Kaeser” consentirà di consolidare uno storico di dati da analizzare per identificare i trend di andamento.
Lo studio, non fa altro che sottolineare come le api siano creature straordinarie e importantissime per l’ecosistema, oltre che fondamentali per la sopravvivenza: oltre l’80% del cibo di cui si nutre l’uomo esiste grazie alle api, e la loro sopravvivenza deve essere tutelata.

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