Dopo le recenti elezioni, con il rinnovo delle istituzioni dell’Ue e le nuove nomine per i ruoli apicali, torna nel dibattito europeo il tema della Politica Agricola Comune (Pac). Se ne è parlato, nei giorni scorsi, al “Forum in Masseria” 2024 a Masseria Li Reni a Manduria, in Puglia, la rassegna politica curata e organizzata dall’anchorman n. 1 d’Italia, Bruno Vespa, produttore di vino nella regione con l’azienda di famiglia Vespa Vignaioli, attorno al tema “La nuova Europa: il ruolo del nostro Paese e delle nostre imprese nel contesto internazionale”.
Tra gli interventi, quelli di ben 10 Ministri: da Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica) a Antonio Tajani (vice Premier, Affari Esteri e Cooperazione Internazionale), da Matteo Salvini (Infrastrutture e Trasporti) a Marina Elvira Calderone (Lavoro), da Orazio Schillaci (Salute) a Maurizio Leo (viceministro Economia e Finanze), da Matteo Piantedosi (Interno) a Raffaele Fitto (Affari europei, politiche di coesione e Pnrr) a Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), e al Ministro Francesco Lollobrigida a confronto su “Verso il 2027: il ruolo dell’Italia nello sviluppo della Politica Agricola Comune”, con Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Emanuele Di Palma, presidente Bcc San Marzano, Marco Hannappel, presidente e ad Philip Morris Italia, Maria Siclari, dg Ispra, e il presidente Coldiretti Ettore Prandini.
“La Pac in Europa vale 386 miliardi di euro in totale fino al 2027 e 35 miliardi di euro in Italia - ha ricordato Prandini - a chi dice che la Politica Agricola Comune pesi troppo sul bilancio europeo serve ricordare che negli Usa il “Farm bill” vale 1.400 miliardi di dollari in dieci anni, mentre la Cina attualmente produce il 70% in più dell’intera produzione agricola dell’Unione Europea. Per stare al passo con la sfida geopolitica servono 100 miliardi di euro in più per la Pac. Alla nuova Commissione Europea chiediamo di accompagnare lo sviluppo del settore, investendo concretamente su innovazione e sostenibilità”. Infine, l’appello alle nuove governance europee: “chiediamo all’Europa anche di introdurre il principio di reciprocità. Le stesse regole che vengono imposte alle aziende italiane devono valere per tutti i prodotti provenienti dagli altri paesi. Se così non accade si traduce in concorrenza sleale. Il tema del caporalato di cui si dibatte molto è strettamente connesso a questa emergenza”, ha concluso.
Il Ministro Lollobrigida ha rimarcato l’importanza del settore per tutta l’Unione Europea: “non dobbiamo convincere l’Europa a comprendere quanto fosse importante il mondo dell’agricoltura, dovevamo semplicemente dire ai leader europei, come abbiamo fatto, che dovevano leggersi i trattati fondativi e capire che l’Europa politica nasce sull’agricoltura”, ha detto. Successivamente il Ministro ha chiarito come il piano di condivisione sulla Pac non debba essere sull’industria o sulla salute, ma su altri due temi: la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente: “i soldi che vengono dati agli agricoltori servono per garantire il pianeta e l’ambiente. Perché l’agricoltore, per i padri fondatori dell’Europa, era quello che garantiva l’ambiente e la Politica Agricola Comune, che non era uno strumento pedagogico, come qualcuno si è messo in testa in questi anni d’interpretare, era lo strumento per garantire il reddito agli agricoltori a prescindere dal valore dei loro prodotti. Oggi la Pac torna ad essere l’incentivo agli agricoltori per produrre e non l’incentivo agli agricoltori per smettere di fare il loro mestiere. In chiusura l’attacco alla rieletta presidente della Commissione Ue: “Ursula von der Leyen ha compreso di aver sbagliato su questi argomenti e oggi ha un approccio diverso che verrà quantificato, ovviamente, nelle risorse messe a disposizione degli agricoltori per proteggere l’ambiente e rendere la nostra esistenza più serena anche dal punto di vista del benessere e dei costi sanitari inferiori”.
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