Perché la memoria non si perda, ed anzi si faccia coscienza comune e collettiva, da qualche anno c’è il progetto de “Il Treno della Memoria”, grazie al quale 3.200 ragazzi di 10 regioni d’Italia visitano il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau, in un percorso educativo della durata di un anno che si poggia su quattro parole chiave che ne scandiscono anche lo svolgimento temporale: storia, memoria, testimonianza e impegno. Ad appoggiare “Il Treno della Memoria”, oltre alle istituzioni, dal 2013 ci sono anche Eataly Roma e Terra del Fuoco (associazione culturale che si occupa di educazione alla cittadinanza e cooperazione internazionale) che, il 15 gennaio, saranno di nuovo insieme per realizzare una grande cena di solidarietà e raccolta fondi proprio per l’edizione n. 8, grazie al sostegno di importanti chef del Lazio, che hanno deciso di regalare un po’ del loro tempo e del loro impegno per questo straordinario progetto: ai fornelli, Eliana Catalani, Antonello Magliari, Paolo Salvatori, Riccardo Di Giacinto, Giancarlo Casa, Fabio Nitti, Massimo Riccioli, Anna Dente, Gianluca Esposito, Iside De Cesare, Antonello Colonna, Massimo e Maria Luisa Pulicati, Alessandro Pipero e Luciano Monosilio, Danilo Ciavattini, Leopoldo Cacciani, Alessandro Montanari, Luca Lorenzini e Antonio Guida, e con la partecipazione straordinaria di Giovanni Terracina e Dario Bascetta Greco, il primo catering interamente kosher in Italia.
Il centro del progetto è il viaggio a Cracovia, in Polonia, che si svolge tra la fine di gennaio, per il Giorno della Memoria (27 gennaio), e i primi giorni di febbraio. Quest’anno uno dei treni sarà dedicato al ricordo dei migranti morti a Lampedusa e nel mare Mediterraneo. Visitare Auschwitz significa non dimenticare ciò che l’uomo è stato capace di fare all’uomo, nel cuore dell’Europa, settant’anni fa. Visitarlo significa porsi all’ascolto del monito del lager: scrive Primo Levi: “è avvenuto, quindi può accadere di nuovo”. Uno stimolo offerto ai ragazzi che in questo modo possono capire cosa realmente è accaduto all’interno dei campi di concentramento nazisti.
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