La rotta per la sostenibilità passa anche attraverso il mare: il colosso Pernod Ricard investe sul trasporto merci in barca a vela, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2. Partono oggi dal porto di Le Havre, in Francia, 400.000 bottiglie (pari a 850 tonnellate) di Cognac Martell, Champagne Mumm e Perrier-Jouët, che in due settimane raggiungeranno New York viaggiando su uno speciale cargo a vela, l’Anemos (che significa “vento” in greco antico) della compagnia TransOceanic Wind Transport (Towt). Un’imbarcazione lunga 81 metri che ospita 6 stive, con una capacità di 1.000 tonnellate di merci, per una durata di viaggio equivalente a quella di una classica nave da carico. A bordo le più moderne tecnologie, inclusa l’Intelligenza Artificiale per modificare la rotta in base ai venti, ottimizzando così i tempi di viaggio. Rispetto ad una classica nave da carico, il trasporto a vela consente di ridurre le emissioni di CO2 di oltre il 90%. Il programma futuro di Pernod Ricard prevede una frequenza crescente delle traversate, con 8 cargo noleggiati entro il 2027 per un viaggio transatlantico mensile.
“La nostra ambizione è farne il nostro principale mezzo di trasporto su questa tratta - afferma Sonia Le Masne, direttrice dello sviluppo sostenibile di Martell Mumm Perrier-Jouët , che sottolinea l’assenza di impatto qualitativo sulle bottiglie trasportate. “Fin dal primo anno spediremo il 100% degli Champagne Perrier Joüet Belle Époque via nave, e puntiamo al 50% per i Cognac Martell, che aumenteranno gradualmente poiché sono i volumi più grandi - continua Sonia Le Masne, secondo cui la barca a vela cargo - è la soluzione del futuro per un mondo senza energia fossile. Il trasporto a vela diventerà nuovamente uno standard, perché il vento è una risorsa inesauribile e affidabile”. Del resto il rapporto che la Maison Mumm intrattiene con il mare inizia da lontano, a partire da Jean-Baptiste Charcot, esploratore polare, nella sua spedizione in Antartide nel 1904.
Per il gruppo Pernod Ricard questo importante passo fa parte di un percorso globale volto al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050. In realtà i trasporti non sono la loro principale fonte di emissioni di gas serra, ma si collocano al quarto posto. Al primo c’è la produzione vitivinicola (e su questo l’azienda si impegna sull’agricoltura rigenerativa, la scelta di fertilizzanti minerali, il passaggio a veicoli elettrici o a biocarburante, ecc.), poi la distillazione (in particolare a vapore) e gli imballaggi (e qui si va una riduzione del peso delle bottiglie e l’eliminazione sistematica delle confezioni regalo).
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