Il fascino del vino, per molti, sta anche nel rituale che si porta dietro. E quindi nella bellezza di una tavola ben apparecchiata in cui posizionare la bottiglia al centro, nel “fatidico” momento dell’apertura, preceduto dall’incisione della capsula, e del “suono” che il tappo “non” deve fare, come pretende il galateo. Oppure dalla scelta di un secchiello per tenere fresca la bottiglia delle bollicine durante il brindisi, perché il vino, oltre al proprio calice, deve avere la sua temperatura ideale per esprimersi al meglio. Una vera e propria “cerimonia” che fa onore ad un momento speciale, magari non quotidiano, e che richiede anche un certo “savoir-faire”. Eppure i giovani, che stanno “rivoluzionando” con le loro scelte le tendenze legate al beverage, non sembrano essere più di tanto affascinati dagli strumenti e dagli accessori del vino. Un sondaggio condotto per il marchio di vini no alcol Eisberg rivela che solo il 43% dei ragazzi della Generazione Z interpellati (nati tra il 1997 e il 2012) ha utilizzato un cavatappi (lo possiede soltanto il 27%) e solo il 18% ha sperimentato un decanter. Quello che viene privilegiato, a quanto pare, è un approccio diverso con il vino, senza “preliminari” e quindi lontano dalla tradizione.
Non è una novità che i giovani cercano un contatto sempre più diretto e “friendly” con le bevande tanto che, anche per il vino, si sta facendo largo il tappo a vite, sicuramente più pratico, senza dimenticare il fenomeno dei “ready to drink”, le bevande che stanno scalando le gerarchie di mercato. Non è quindi solo una questione di abitudini, ma anche di una mentalità diversa tra generazioni.
“Stiamo assistendo ad un affascinante cambiamento nel modo in cui le generazioni più giovani interagiscono con il vino”, ha spiegato Dan Harwood, managing director Eisberg’s Sw Wines Europe aggiungendo come “le tradizioni secolari del vino, dall’uso del cavatappi alla decantazione, stanno venendo sostituite da una mentalità del tipo “prendi e vai”. Sebbene questa evoluzione nelle abitudini di consumo non sia necessariamente negativa, suggerisce che un certo romanticismo e rituale attorno al vino potrebbe svanire”. Anche se, con l’età che avanza, il fascino delle “vecchie maniere” potrebbe tornare di moda anche per chi non ha avuto in passato una certa familiarità con gli oggetti legati al vino.
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