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PIANO CONGIUNTO VENETO - FRIULI PER UNA GRANDE - È PROPRIO IL CASO DI DIRLO - DOC “PROSECCO” CHE DALLA PROVINCIA DI TREVISO, PASSANDO PER QUELLA DI UDINE E PORDENONE, ARRIVA FINALMENTE A PROSECCO, FRAZIONE DI TRIESTE. CONSORZIO DEL PROSECCO PERPLESSO

Una grande Doc che parte dalla provincia di Treviso, passa per le province di Udine e Pordenone e arriva fino a Prosecco, frazione di Trieste. È questa la fisionomia geografica che dovrebbe assumere la nuova Doc “Prosecco”, almeno stando a quanto auspicato da Giancarlo Galan, governatore del Veneto e dall’assessorato friulano all’agricoltura, in accordo con tutte le organizzazioni di categoria, che sostengono questa “mega” denominazione interregionale.

Un allargamento di territorio che, nella volontà dei suoi promotori, è soprattutto una sorta di ricongiungimento storico con il luogo in cui, documenti alla mano, il vitigno Glera (il nonno dell’attuale Prosecco) era coltivato fin dal Settecento, Prosecco, appunto, in Provincia di Trieste.

La nuova denominazione dovrebbe comprendere però tutte le province dove il vitigno è autorizzato - non solo la provincia di Treviso, attuale cuore della produzione del Prosecco, ma anche piccole parti di quelle di Belluno, Vicenza e Padova, della provincia di Udine e Pordenone e, appunto, la provincia di Trieste - con l’obiettivo finale di veder riconosciuta a livello internazionale la tutela del Prosecco come termine geografico.

Qualche perplessità proviene, evidentemente, da Conegliano e da Valdobbiadene: il Consorzio ha proposto il passaggio di tutta la produzione della zona sotto il cappello di una Doc (ma solo veneta), con annesso dibattito proprio sul nome da dare a quest’area considerata d’eccellenza, per differenziarla da tutto il resto della produzione. La denominazione interregionale potrebbe rivelarsi ideale anche per risolvere questa questione: a Conegliano ed a Valdobbiadene, con relativa sottozona Cartizze, verrebbe riservata una particolare menzione in etichetta, insieme alla possibilità di utilizzare il termine Prosecco non più come indicazione di vitigno ma come denominazione territoriale.

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