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PIEMONTE: COLTIVATORI POSSIBILISTI SULL'ESTIRPO DI VIGNE MOSCATO, MA RITENGONO INSUFFICIENTI GLI INCENTIVI DELL'UNIONE EUROPEA

I viticoltori potrebbero accettare di estirpare i vigneti per fronteggiare il surplus di produzione dell'uva moscato, ma solo a fronte di garanzie, da parte dell'Unione Europea, sugli incentivi. Del progetto ne hanno parlato ieri a Santo Stefano Belbo, nel cuore delle Langhe, i rappresentanti dei maggiori produttori di moscato. L' ipotesi fatta da Bruxelles di 7.000 Euro l'ettaro è ritenuta insufficiente dai coltivatori. Lo stoccaggio di moscato potrebbe superare quest'anno i 100.000 ettolitri. L'area di coltivazione è estesa su circa 9.500 ettari (4.100 in provincia di Cuneo, 3.900 nell'Astigiano, 1.500 nell'Alessandrino). A
Santo Stefano Belbo si è riunito il "parlamento del Moscato" (formato dai 110 "parlamentari" nominati dalla "Produttori Moscato", l'associazione di viticoltori presieduta da Giovanni Satragno, e dal Ctm, il movimento con a capo il produttore di uve Valter Cresta, rappresentativi di 52 comuni nelle tre province). Nell'occasione si è parlato anche di marketing, di una rete vendita, per ora solo sul mercato italiano, dedicata al Moscato docg "tappo raso" di piccoli produttori e cantine sociali. E si è fatto il punto sullo stato delle trattative per l'accordo agricoltori-industriali in vista della vendemmia 2002.

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