Un 2007 da incorniciare, sfiorato il traguardo dei 300 milioni di bottiglie. 22 milioni di metodo classico italiano e 277,7 milioni di metodo charmat italiano. 153,1 milioni consumate in Italia e 146,3 esportate. Il consumo nazionale, compreso spumanti importati, è 165,6 mil di bottiglie. Oltre 112 milioni di bottiglie consumate in 25 giorni di fine anno, ma in leggera frenata. 4 bottiglie a testa la media/anno per 17 milioni di italiani. Franciacorta e Trento producono 16,4 milioni di bottiglie, Champagnes esporta 10,3 milioni di pezzi (circa 2,4 milioni sono ri-esportate dall’Italia); il Cava leggera crescita. Export: Asti e Prosecco (doc e non doc) leader all’estero con 120 milioni di bottiglie su un totale di 146 milioni. Germania paese leader importatore, seguito da Stati Uniti, Inghilterra e Russia. Forti incrementi in Svizzera, Svezia, Cina, Norvegia e Polonia. Exploit nel nord-Europa. Leggero calo in Giappone e Francia.
I consumi degli italiani sono più individuali, meno guidati: il Franciacorta leader indiscusso a cena e alla festa; il Prosecco primo fuori pasto, al bar e nel consumo a casa. Sono in aumento i consumatori che scelgono gli spumanti a tutto pasto (sondaggio con www.winenews.it), 3,4 milioni gli italiani sono più “bubbles’ lovers” (più di 12 bottiglie/anno). Identikit del consumatore “bubbles’ lover”: 35-50 anni, maschio, laureato, del nord-ovest e del centro-sud.
Sui mercati esteri si sono registrati alcuni fattori di valutazione e analisi:
a) i vini spumanti italiani sono fortemente abbinati alla cucina italiana e sono sempre espressione di una volontà ed espressione di vivere all’italiana;
b) la scelta “ di gamma” offerta dalla produzione italiana soddisfa una platea più ampia e neofita di consumatori ( attenzione a non farli spostare su altri prodotti);
c) il maggiore riconoscimento della identità e qualità delle produzioni nazionali marchio “made in Italy” è dimostrato dalla maggiore crescita del fatturato sulla crescita in volumi sia in dato assoluto che a parità di valori degli anni passati.
Per i vini spumanti italiani non c’è ancora una cultura al consumo quotidiano e continuo, è ancora forte un approccio occasionale ed estemporaneo e la bottiglia di spumante è ancora legata per il 78 % a ricorrenze, feste, anniversari,compleanni (72% solo nei 25 giorni considerati di feste di fine anno), quindi è un vino, ma speciale. Ancora elevato è rapporto qualità/prezzo che influenza l’acquisto: il prezzo più basso perché è una bottiglia a fine pasto. Sono necessari eventi di conoscenza generale,c’è bisogno di una comunicazione nazionale forte e di corsi di analisi sensoriale professionali specifici che spieghino, dalla cucina alla tavola e l’approccio gustativo che è diverso fra Champagne e Spumanti. Che il futuro sia roseo (congiuntura economica permettendo) è dimostrato dalla una maggiore crescita dei consumi fra le mura di casa e al bar (molto meno nella ristorazione); l’incremento degli acquisti nella gdo e direttamente in cantina provano come l’origine territoriale (Franciacorta e Valdobbiadene, in testa, ma anche Trentino) sia anche per le bollicine il fattore determinante la qualità, poiché presidiato da tante cantine piccole e grandi marchi riconosciuti nel mondo.
Un consumatore su 2 al di sotto dei 30 anni dichiara che l’aperitivo è l’occasione e motivazione principale per il consumo e per iniziare la conoscenza, mentre il 50% dei consumatori dichiara di puntare su vini spumanti ricchi di profumi semplici, di gusto definito e chiaro sufficientemente completo ma non complesso e difficile,quindi riconoscibile e non accetta obblighi di abbinamento.
L’evento - Roma capitale degli spumanti: arriva il Festival delle bollicine: degustazione di 150 spumanti, premi 2008, talk show “Niente spumanti a Natale, ma 364 giorni all’anno”
Domani 7 ottobre Roma diventa, per un giorno, la capitale degli spumanti d’Italia, con il festival nazionale delle bollicine “Bubble’s Club” n. 3: 150 grandi spumanti italiani - dalla Franciacorta al Trentino, dal Gavi all’Oltrepo Pavese, dal Prosecco Conegliano-Valdobbiadene e Cartizze all’Asti - per gli “sparkling-lovers”; premio “Gerolamo Conforto” 2008 a Giorgio Soldati per aver consolidato il progetto-bollicine di Mario Soldati in terra di vini rossi; consegna del premio “Spumanti a … sproposito” 2008 alla redazione economica della Rai di Milano per aver enunciato al Tg1 i dimenticati successi della Borsa Italiana come “spumeggianti”; talk-show provocatorio dal titolo “Niente spumanti a Natale, ma 364 giorni all’anno”, con politici, giornalisti e personaggi dello spettacolo che racconteranno le intime passioni verso le bollicine. Tutto questo al Rome Cavalieri Grand Hotel di Roma a partire dalle ore 16,30.
L’incontro con i personaggi e politici sarà un dibattito che tocca l’attualità politica e le bollicine, entrando con l’occhio curioso dei giornalisti nella sfera privata dei partecipanti, dai politici ai direttori di testate giornalistiche ai personaggi dello spettacolo scoprendo segreti e rapporti privati di consumo, indagando le scelte e le effervescenti passioni private e pubbliche, fra momenti diversi e tipologie differenti di prodotto con un grande brindisi “spumeggiante” made in Italy.
Il fil-rouge del Festival nazionale delle bollicine è quello di rafforzare l’idealità che i vini spumanti sono per ogni occasione, sia alle feste che quotidianamente.
Info: Forum degli Spumanti d’Italia - www.forumspumantiditalia.it
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