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AGRICOLTURA E LEGGE

Più soldi e flessibilità: rinnovato il contratto nazionale di operai agricoli e florovivaisti

200.000 imprese e 1 milione di lavoratori. Confagricoltura, Coldiretti, Cia-Agricoltori Italiani: “atto di grande responsabilità”
AGRICOLTURA, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, LAVORO, Non Solo Vino
Più soldi e flessibilità: nuovo contratto nazionale per operai agricoli e florovivaisti

Aumento retributivo del 4,7% per il biennio 2022/2023, suddiviso in tre tranche, “che naturalmente richiede uno sforzo da parte dei datori di lavoro agricolo, ma che è finalizzato a salvaguardare il potere d’acquisto dei lavoratori e a dare certezza alle aziende nella programmazione della propria attività nel medio periodo”; maggiore flessibilità nell’orario di lavoro ordinario, straordinario, festivo e notturno, oltre che per l’agriturismo, anche per alcune altre importanti attività sempre più diffuse in agricoltura e che richiedono particolari attenzioni in materia di orario, come la vendita diretta, gli eventi e le attività promozionali, le fattorie didattiche e le fattorie sociali. Sono i due elementi principali del nuovo Contratto di lavoro operai agricoli e florovivaisti, rinnovato, nelle scorse ore, a Roma, dalle principali organizzazioni agricole, come Confagricoltura, Coldiretti e Cia - Agricoltori Italiani, e sindacali (Fai-Cisl, Uila-Uil e Flai-Cgil).
Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura,
sottolinea “il senso di responsabilità che ha qualificato l’intera trattativa da parte della nostra organizzazione, nonostante le difficoltà che, a livello nazionale e internazionale, stanno caratterizzando l’attuale fase economica”, esprimendo soddisfazione per un contratto che interessa quasi 200.000 imprese e più di 1 milione di lavoratori. “Nonostante le gravi difficoltà in cui versano molte aziende agricole a causa dell’aumento dei costi di produzione e delle difficoltà d’approvvigionamento delle materie indispensabili all’attività produttiva - commenta Giansanti - abbiamo voluto dare un segnale concreto ai nostri collaboratori e dipendenti, consapevoli dell’importanza che il fattore umano riveste per le aziende agricole italiane, soprattutto in un momento come questo, in cui il contesto internazionale richiede uno sforzo produttivo ulteriore, anche attraverso l’introduzione di elementi di modernizzazione e innovazione tecnologica. Le imprese - conclude Giansanti - hanno fatto la loro parte, non senza importanti sacrifici pur in un momento di difficoltà. Ora ci aspettiamo misure significative da parte del Governo per il contenimento del costo degli oneri sociali e per favorire la stabilizzazione occupazionale in agricoltura”.
“Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore agricolo nazionale di fronte ad una emergenza mondiale. Un riconoscimento è stato riservato al versante delle prestazioni di sostegno sociale ai lavoratori erogate dal sistema nazionale della bilateralità mantenendo comunque gli incrementi salariali nei limiti dell’inflazione reale. La dinamica salariale concordata prevede una prima tranche di aumento al 1 giugno 2022 del 3% una seconda al 1 gennaio 2023 del 1,2% ed una terza al 1 giugno 2023 del 0,5%”.
L’intesa raggiunta sul Ccnl,“rappresenta un grande sforzo da parte di tutto il mondo agricolo - sottolinea il presidente Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini - in un contesto economico complicato e difficile, a livello nazionale e internazionale, tra guerra, pandemia, rischio di una crisi energetica e alimentare globale, cambiamenti climatici e con le aziende del settore strette tra l’aumento eccezionale dei costi di produzione e le difficoltà nel reperire manodopera”.

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