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POCO MIELE, TROPPO INQUINAMENTO: DAL MONDO DELLE API L’ALLARME PER I DISASTRI ECOLOGICI. PRODUZIONE DIMEZZATA - SI PARLA DI 40.000 QUINTALI - E PREZZI ALL'INGROSSO IN SALITA ANCHE DEL 50%. A SETTEMBRE L'APPUNTAMENTO CON L'APICOLTURA A MONTALCINO

Produzione scarsa, anzi scarsissima. Il miele italiano, da sempre sinonimo di qualità e genuinità, dimezza la sua produzione annuale. A lanciare l’allarme è Francesco Panella, presidente dell’Unione Apicoltori Italiani: “Stiamo assistendo ad un disastro sia ecologico che economico. In Italia, la produzione di miele rischia quest'anno di dimezzarsi: 50.000, forse 60.000 quintali meno del solito, il livello più basso mai raggiunto”. Secondo una prima stima, dunque, il miele prodotto si attesterà, nel 2002, sui 30/40.000 quintali. Questi i dati diffusi dagli apicoltori italiani che, in Toscana, a Montalcino, dal 6 al 8 settembre, organizzano, come ogni anno, gli “Stati Generali” dell'importante comparto agricolo (business di 60 milioni di euro come produzione diretta ed un valore di quasi 2,5 miliardi di euro come apporto, con l'impollinazione, all'agricoltura e all'ambiente). La produzione del miele, nel 2002, segnerà quindi un calo del 50-60% sulle annate normali: “una stagione particolarmente sfortunata dal punto di vista della quantità (soprattutto per l’andamento climatico) - spiega Francesco Panella, presidente dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani - ma che riconferma, comunque, la qualità del prodotto e dell’apicoltura italiana, sempre più moderna e professionale, ma anche attenta all’origine e alla qualità del prodotto. E, logicamente, questa tendenza sta facendo lievitare i prezzi: in alcuni casi, gli aumenti all'ingrosso hanno già superano il 50%”.

Ma a minare sensibilmente il mondo dell’apicoltura italiana c’è il problema dell’uso di sostanze chimiche in agricoltura che risultano tossiche per le api. Le api sono equiparabili a sentinelle ambientali: si collocano, fra le forme viventi, all'opposto degli insetti resistenti (come le formiche), e la minima alterazione ambientale provoca gravi morie d'api mentre bottinano fiori, acqua, polline. Nessun rischio ambientale per il miele (gli alveari si spopolano, infatti, prima d'immagazzinarlo) ma un grave segnale di crescente degrado ambientale. E’ lo stesso presidente dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani, Francesco Panella a confermare questo fenomeno: “La mortalità delle api - spiega Panella - è un segnale d’allarme: sono in forte aumento i fenomeni di avvelenamento delle api, i fattori di alterazione dell’ambiente e l’uso di prodotti chimici e di antiparassitari provocano la morte delle api. Abbiamo serie preoccupazioni per la sopravvivenza delle api e dell’intero settore. Stiamo assistendo ad un vero e proprio scompenso ambientale”.

Agli apicoltori italiani che, insieme a quelli dell’Associazione Apicoltori di Siena Grosseto Arezzo-Asga (importante “strumento” di promozione e di tutela dell’apicoltura italiana) ed alla Camera di Commercio di Siena, organizzano la “Settimana del Miele” di Montalcino (6/8 settembre), sta a cuore anche la nuova normativa comunitaria. A breve entrerà in vigore la nuova direttiva comunitaria, promulgata finalmente nel marzo 2002, che prevede: la definizione dei caratteri minimi del “prodotto miele”; l'obbligo di dichiarare il paese d'origine (cioè dove il miele è stato prodotto); nel caso di lavorazioni industriali e di utilizzo di mieli di più provenienze, l’obbligo di indicare con chiarezza in etichetta la dizione “miscela” di mieli e le possibili combinazioni di miscelazione (comunitario ed extracomunitario); nel caso di miele declassato (non atto all'alimentazione ma utilizzabile quale componente dei prodotti alimentari), l’obbligo di indicare nell'elenco degli ingredienti in etichetta l'esplicita dizione “miele ad uso industriale”; l’obbligo di apporre in etichetta la data di scadenza. Ma, entro settembre 2002, l’Unione Europea dovrebbe anche pronunciarsi sul riconoscimento del miele di qualità superiore: il Miele Vergine Integrale. Tale dizione, ai sensi dei regolamenti qualitativi e d’origine comunitari, potrebbe consentire al consumatore di riconoscere i mieli non sottoposti a trattamenti termici di conservazione, di recente produzione e con caratteristiche rigorosamente definite in un disciplinare che norma anche con precisione i mieli monofloreali. “Come Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani - sottolinea Francesco Panella - chiediamo che questa dizione qualitativa sia riconosciuta, senza alcun ulteriore indugio, dagli uffici comunitari, fino ad oggi dimostratisi più sensibili alle pressioni degli importatori e commercianti che ai diritti dei consumatori e dei produttori apistici che puntano sulla possibilità che il consumatore possa scegliere, anche per il miele, il meglio”.


L'evento: Montalcino celebra il miele italiano:

dal 6 all'8 settembre, in Toscana, un dolce weekend


Sarà dedicata al “dolce prodotto” - antichissimo, assolutamente naturale, toccasana per la bellezza e per la salute ed ormai di gran moda sulle tavole degli italiani - ma anche agli altri prodotti dell’alveare (pappa reale, polline, propoli, cera) ed alle sue molteplici trasformazioni (cosmetici alla cera d’api, caramelle, biscotti, confetture, liquori al miele e tante altre prelibatezze), la “Settimana del Miele”, l’appuntamento di Montalcino, in Toscana, che, da 26 anni, rappresenta la vetrina dell’apicoltura italiana: nella storica Fortezza, dal 6 al 8 settembre, si spiegheranno i segreti e le virtù del miele, si degusteranno i suoi mille sapori e si organizzeranno momenti di studio e di dibattito scientifico su questo piccolo ma importante settore dell’agricoltura.

Il territorio del Brunello, che è uno dei maggiori e più qualificati centri del miele in Italia (1.000 quintali, l'1% della produzione italiana), con questa suggestiva rassegna della nobile arte dell'apicoltura, celebrerà i tanti mieli italiani: dall’acacia (il più richiesto dal consumatore italiano) al castagno (con tante utilizzazioni in cucina), dagli agrumi (il più amato all'estero) al corbezzolo (uno dei più rari e costosi). Ed ancora, miele di girasole, eucalipto, lavanda, biancospino, tarassaco, erba medica, di bosco, trifoglio, tiglio, d'abete, timo, lupinella ... . Insomma, un miele (che ricordiamo essere alimento naturale perfetto, molto digeribile e ricco di proprietà: con meno calorie dello zucchero - 3307 cl/kg - particolarmente indicato nell’alimentazione degli sportivi, ma anche dei bambini) per ogni gusto per un universo di profumi e sapori: cinquanta le produzioni d'ogni angolo d'Italia in vetrina ed in degustazione a Montalcino per la gioia degli appassionati di questo dono della natura, ormai riscoperto, dopo tanti anni d'oblio, da dietologi e gourmet per la sua dolcezza, per essere alimento sano e completo e per essere indispensabile nella migliore pasticceria ed nella cucina agrodolce. Un’escalation di degustazioni (con le relative spiegazioni sulle proprietà e su come riconoscerne la qualità) da cui si potrà anche capire che non tutto il miele in realtà è dolce: in alcune aree del Senese, della Maremma o del Casentino, le api lavorano il nettare del corbezzolo, dell'edera o della genziana, creando il miele dal sapore amarognolo ma interessante, come pure le gemme dei tigli, querce, pini ed abeti sono fonte d'umori e di gusti particolarissimi, di certo non dolci.

Ma la genuinità del miele non è l’unico vantaggio che ci arriva dalle api: le api sono, infatti, delle vere e proprie “sentinelle ecologiche” in grado di monitorare lo stato di salute del territorio e di salvaguardare molte produzioni agricole. E così a Montalcino (da dove è partita nel 2001 anche l’idea di dar vita all’associazione “Città del Miele”, oggi già in attività), dal 6 all’8 settembre, si potrà anche partecipare ad incontri di studio e di analisi scientifica sull’apicoltura: quest’anno, al centro del dibattito degli esperti, studiosi, docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni, ci sarà l’“emergenza ambiente: ripercussioni e risposte per lo sviluppo e la salvaguardia di una moderna apicoltura” (convegno nazionale in programma il 7 settembre).

Alla Settimana del Miele, organizzata dall'Associazione Apicoltori di Siena Grosseto Arezzo (Asga) e dalla Camera di Commercio di Siena, anche momenti di promozione delle migliori produzioni di mieli d’Italia, con il concorso nazionale “Roberto Franci”, che ogni anno premia il migliore miele italiano. Ed ancora l’opportunità di vedere all’opera, osservandolo da molto vicino, un alveare per capirne la sua organizzazione e la possibilità di “far pratica” con tutte le più moderne attrezzature apistiche.

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