Colpa, forse, della rivoluzione climatica (che dà inverni miti, primavere precoci, estati caldissime e, quindi, uve già mature con grande anticipo), da anni ormai la stagione della vendemmia sembra diventata agosto-settembre anziché settembre-ottobre. E così anche i giudizi ed i commenti sulla qualità-quantità. In un ampio giro, in ordine sparso, per l’Italia del vino, iniziamo dal Trentino, dove quest’anno sarà raccolto straordinario. Fausto Peratoner, direttore della Cantina La Vis, una delle migliori realtà cooperative in Italia: “la vendemmia in Trentino sta andando benissimo. Il caldo asciutto ha giovato: la quantità sarà nella normalità e la qualità, ad oggi, è ottima, sia per le uve bianche già vendemmiate e sia per quelle rosse, che hanno già colore e ricchezza di polifenoli”. Buon raccolto anche in Piemonte, soprattutto per il Brachetto, il Moscato ed il Barbera. Ottima vendemmia in tutto il Friuli, ed in particolare nel Collio e nei Colli Orientali del Friuli. In Sicilia, spaventoso calo delle uve (30-40%), sia bianche che rosse, ma di alto livello: per l’Assovini “uve sane e di ottima qualità daranno vini eccellenti, come confermano i primi dati di vinificazione". Grande vendemmia anche nell’area dei Castelli Romani, negli Abruzzi per il “Montepulciano” e nelle Marche per il Rosso Conero: alla Umani Ronchi, l’azienda leader della regione, parlano di vendemmia “ottima per le uve rosse (in particolare in Montepulciano), sia come qualità che quantità; buone soddisfazioni anche dal già terminato raccolto di chardonnay e merlot. Buona annata anche per il Verdicchio, dopo i due giorni di pioggia”. In Franciacorta, territorio fiore all’occhiello delle “bollicine” d’Italia, eccellente vendemmia, che è già a metà (il caldo di agosto, il mese che ha fatto registrare le temperature più elevate in Lombardia, ha accelerato il processo di maturazione dell’uva; il ciclo di maturazione è stato poi riequilibrato dall’abbassamento delle temperature notturne). Nel territorio del vino emergente di questi ultimi anni, il Sagrantino di Montefalco, Marco Caprai avverte "è ancora presto per fare un’analisi approfondita; con le piogge di questi giorni, c’è però una buona reidratazione delle uve ed il raccolto, che avverrà verso il 20 settembre, sarà più che buono”. Dal buono all’ottimo il raccolto in Toscana, rinfrescata nei giorni passati da una pioggia che ha fatto davvero molto bene (ad esclusione del Chianti Classico, dove purtroppo la grandine ha fatto danni ingenti nei territori di Greve, Mercatale, San Casciano, Tavarnelle). D’accordo quattro grandi enologi, Ezio Rivella, Giacomo Tachis, Carlo Ferrini e Nicolò D’Afflitto. Rivella: “gia anticipata di 10 giorni in primavera, luglio piovoso e poco soleggiato, calore dell’agosto hanno fatto maturare velocemente le uve: e così la vendemmia del Brunello, per la prima volta nella sua storia, è iniziata ad agosto. La qualità è ottima”. Tachis: “uve più precoci, più zuccherine e quindi fermentazioni più difficoltose. Ma la qualità è di alto livello”. Ferrini: “una vendemmia, molto anticipata, davvero da ricordare per la sua qualità". Nicolò D’Afflitto (enologo dei Frescobaldi): “uve sane, ricchissime di zuccheri e polifenoli. Grande annata”. Ma la vendemmia 2000, oltre ad essere contrassegnata da “poco vino ma ottimo”, passerà anche alla storia per la mancanza di manodopera (dovuta alla troppa rigidità del mercato del lavoro ed al fatto che gli studenti preferiscono lavori, magari meno redditizi, ma meno faticosi). E così le idee per raccogliere le uve si sono sprecate. Le migliori ? Quella della Coldiretti della Campania, che ha messo in piedi un Centro “domanda&offerta di lavoro”, e quella di alcune aziende toscane, che sono arrivate addirittura ad offrire ai vendemmiatori vitto e alloggio.
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