L’Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo (Ocm) è un’occasione irripetibile per mettere la viticoltura italiana al passo con i tempi e non deve essere perduta. Cambia il mercato italiano ed europeo del vino: nuove regole che aprono prospettive e possibilità di sviluppo, ma anche problemi che sottolineano le debolezze strutturali del “vigneto Italia” con oltre il 70% dei vigneti con più di vent’anni di vita. Dei 735,2 miliardi di lire di fondi Ue per riconvertire 53.986 ettari entro giugno prossimo, all’Italia sono stati assegnati 194,2 miliardi di contributi per 13.691 ettari di impianti, ma per potervi accedere deve avere un piano di riconversione dei vigneti rivolto alla qualità articolato per Regione. Alla fine di luglio tutte le regioni italiane hanno presentato all’Aima i piani di ristrutturazione, ma per accedere ai benefici previsti dall’Ocm bisognerà dimostrare, agli organi comunitari, di essere in regola con tutti i parametri fissati dalla riforma stessa e l’effettiva attuazione dei piani di ristrutturazione regionali presentati. I timori sono molti. Nonostante i rilievi fotogrammetrici del Ministero delle Politiche Agricole, non è ancora stato ultimato il catasto viticolo nel quale siano specificate le superfici vitate complessive, la distinzione tra Vqprd, Igt e vini da tavola, i diritti di reimpianto disponibili. Inoltre per accedere agli aiuti per la ristrutturazione dovrà essere regolarizzata la posizione di ciascuna azienda e dei vigneti irregolari piantati prima del 1 settembre 1998. E, a poco più di un mese dall’entrata in vigore del regolamento 1493/99, in un convegno nazionale (che vede la partecipazione, tra gli altri, del vice presidente del Comitato Nazionale Doc Gianluigi Biestro, del Direttore Generale Politiche Comunitarie e Internazionali del Ministero Politiche Agricole Giuseppe Ambrosio, del responsabile della DG VI Commissione Europea Maurizio Chiappane e del Ministro delle Politiche Agricole Alfonso Pecoraro Scanio) per l’evento “Douja d’Or” di Asti, organizzato dall’Enoteca Italiana e promosso dalla Camera di Commercio di Asti con il contributo del Ministero delle Politiche Agricole, in programma il 15 settembre, si farà il punto sull’ “Ocm vino il giorno dopo: primi bilanci, problemi e prospettive” e sul “vigneto Italia”. Si tratta del primo incontro ufficiale di tutta la filiera vitivinicola con le istituzioni, un momento di confronto importante per interrogarsi sulle prospettive aperte dall’Ocm vino e sui problemi della riforma che ha cambiato l’assetto del mercato nazionale ed internazionale. “L’Ocm vino - dichiara l’onorevole Flavio Tattarini, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e Presidente dell’Enoteca Italiana di Siena - ha rappresentato un punto positivo per la viticoltura italiana ed una delle più importanti conquiste dell’accordo di “Agenda 2000”. Il lavoro svolto in questi ultimi due mesi con l’approvazione dei decreti legislativi, consentirà una puntuale applicazione delle nuove norme, in particolare la redazione dell’inventario viticolo, decisivo per conseguire i nuovi diritti d’impianto, per la sanatoria degli illeciti amministrativi e per il conseguimento o l’utilizzazione dei fondi destinati alla riconversione qualitativa dei vigneti. Il convegno sarà un’utile occasione per fare il punto della situazione e per dare slancio a questa fase di lavoro che resta decisiva per la viticoltura italiana”.
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