Con le vendemmie già avviate da tempo, il settore del vino italiano guarda con fiducia alla voce “export”: al giro di boa dell’anno, e per il sesto mese consecutivo, l’andamento enoico delle esportazioni dello Stivale nel mondo è positivo, anche se con una percentuale inferiore sull’ultima rilevazione. In ogni caso, viste anche tutte le difficoltà che il settore si trova ad affrontare, i numeri fanno ben sperare: l’andamento dei mercati non consente previsioni ad ampio raggio, ma senz’altro sapere che il comparto, a livello globale, è generalmente in salute proprio all’inizio della stagione vinicola è di buon auspicio. Quindi, stando ai dati Istat sul primo semestre, aggiornati oggi e analizzati da WineNews, nel periodo da gennaio a giugno 2024, le esportazioni di vino italiano a livello globale hanno superato i 3,8 miliardi di euro (+3,1 in valore sullo stesso periodo 2023, era +4,9% a maggio) e 1,064 miliardi di litri (+2,5 in volume sul primo semestre 2023, era +5% nella rilevazione del pentamestre 2024). Quasi tutti i principali partner commerciali hanno incrementato il flusso delle importazioni sullo stesso periodo di un anno fa, con qualche eccezione: Francia e Svizzera in primis (come a maggio 2024).
Nel dettaglio, gli Stati Uniti si confermano il primo partner enoico dell’Italia: le esportazioni in valore hanno raggiunto i 938,8 milioni di euro (+4,6% sul primo semestre 2023, leggermente in calo su maggio, quando la crescita era stata del +5,5%), sempre seguiti dalla Germania- il primo mercato europeo per il nostro Paese - che nei primi sei mesi 2024 ha importato per un valore di 583,9 milioni di euro (+1,1% sullo stesso periodo dell’anno scorso, pressoché in pari su maggio quando fu +1,2%). Terzo gradino del podio per il Regno Unito, mercato che per l’Italia continua a crescere e che ha fruttato sinora 387,8 milioni di euro (+1,96% rispetto ad un anno fa, anche se a maggio era +6%). Stabile, in quarta posizione, ma ancora in calo ormai da diversi mesi, è la Svizzera : nel Paese elvetico, le esportazioni valgono 194,1 milioni di euro (-5,4%), e vengono insidiate dal Canada, market extra-continentale che per l’Italia vale 175,2 milioni di euro, anche se rispetto ad un anno fa la crescita è sostanzialmente nulla (+0,1).
Frena, di nuovo, la Francia che importa vino italiano per 155,2 milioni di euro, ma che perde il -6, 3% sul primo semestre di un anno fa. Crescono ancora i Paesi Bassi, uno dei mercati più performanti sotto il punto di vista delle esportazioni di vino nostrano, e che fanno registrare 124 milioni di euro (+6,2%), insidiati però dalla Russia, che è in assoluto il Paese che sta avendo da tempo le performance migliori: nel periodo che va da gennaio a maggio 2024 ci sono state importazioni per 121 milioni di euro (+79,8 su un anno fa). Seguono, anche se in calo, il Belgio con 107,3 milioni di euro (-3,8%), e la Svezia con 99,6 milioni di euro (-3,5%). Le variazioni percentuali tornano in positivo con il Giappone, mercato che vale 94,6 milioni di euro (+2,5%), Austria con 78,8 milioni di euro (+20,4%), Danimarca con 75,4 milioni di euro (+3,3%). In ribasso ancora, invece, Cina e Corea del Sud, il cui export vale rispettivamente 43 milioni di euro (-10,8%) e 26 milioni di euro (-7,5%).
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