Riserva del nome Prosecco, evoluzione della doc storica, valorizzazione del territorio. In uno scenario che cambia, l’area di Conegliano Valdobbiadene, a 5 anni dal riconoscimento a distretto, si mette sotto esame. Lo farà il 13 dicembre nell’annuale presentazione del Centro Studi che, quest’anno, avrà come tema “Analizzare il presente per progettare il futuro”.
Per il territorio dove è nato il successo del Prosecco, vitigno oggi sulla bocca di tutti, infatti, impostare una strategia efficace basata sull’identità dell’area è da sempre la missione del Consorzio. Così Mario Volpe, uno dei maggiori esperti di economia distrettuale, metterà “sotto la lente” Conegliano-Valdobbiadene raffrontandola alle altre importanti realtà produttive italiane. Oltre che gli elementi distintivi, a parlare saranno anche i numeri, grazie all’illustrazione di Vasco Boatto, responsabile della ricerca, dei dati strutturali e di mercato raccolti dal Centro Studi.
Una realtà, quella di Conegliano Valdobbiadene, che oggi conta 57.300.000 bottiglie. Di queste 46.980.000 sono spumante e 14.600.000 di esse vengono vendute in tutto il mondo. Il giro d’affari è di 350 milioni di euro.
Valori di tutto rispetto, quindi, e ancora in crescita, che per mantenersi tali, tuttavia, impongono uno sguardo attento al futuro: per questo i 5.000 produttori del territorio tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, attraverso il Consorzio, hanno deciso di studiare una strategia per rendere davvero unico e riconoscibile, in modo semplice per i consumatori di tutto il mondo, il Prosecco prodotto nell’area storica.
Nell’area di Conegliano-Valdobbiadene sono in costante crescita anche le strutture ricettive e di accoglienza rurale: il flusso di turisti, per oltre il 40% stranieri, annualmente aumenta del 3%, così come il tempo di permanenza sul territorio è aumentato di circa il 5%, arrivando ad una media di 2,6 giorni.
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