Ogni vigneto può rappresentare un piccolo tesoro per la popolazione di un Paese. Se la produzione di vino è qualcosa che non ha confini, dall’Europa al continente americano, dall’Asia all’Oceania, le vigne garantiscono occupazione e, di riflesso, generano un indotto anche per altre attività - basti pensare al fenomeno dell’enoturismo - modellando il paesaggio come pochi per un effetto sovente “da cartolina”. Ma singolarmente, per ciascun cittadino, quanta ricchezza produce un vigneto? Una domanda curiosa, che trova risposta nei dati pubblicati dall’American Association of Wine Economists (Aawe), secondo i quali la Nuova Zelanda, tra i principali Paesi del panorama enoico internazionale, esporta vino per un valore di 253,2 dollari pro capite, guadagnano la leadership in questa speciale classifica.
La Nuova Zelanda, che è il nono esportatore di vino in volume ed il sesto in valore a livello mondiale, ha poco più di 5 milioni di abitanti concentrati, per un terzo, nella capitale, Aukland. E se è vero che detiene soltanto l’1% del vigneto mondiale, la sua crescita è stata molto rilevante considerato che oggi possiede quasi 42.000 ettari di vigna (erano poco più di 35.000 nel 2014) con una produzione che si concentra prevalentemente sul Sauvignon Blanc che viene esportato per il 90%.
In questa speciale classifica, la Nuova Zelanda precede la Francia, con un valore di 188,2 dollari pro capite e l’Italia con 142,6 dollari pro capite. Ma “in tripla cifra” c’è anche Singapore (108,1 dollari pro capite) che, a sua volta, esporta verso altri Paesi asiatici non essendo un produttore di vino ma sfruttando il suo ruolo di “porta di accesso” a tanti mercati orientali.
Se, al contrario, guardiamo il valore dell’import a livello pro capite, in cima alla classifica troviamo Singapore con 162 dollari pro capite: il Paese asiatico che, con meno di 6 milioni di abitanti è la seconda nazione più densamente popolata del mondo e con tante potenzialità per il mercato del vino, grazie ad una popolazione cosmopolita e con elevate capacità di spesa. Dietro Singapore c’è la Svizzera con importazioni del valore di 157 dollari pro capite e la Danimarca (133 dollari) che precede un altro Paese del Nord Europa, la Norvegia (96 dollari).
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