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ATTUALITÀ

Rafforzare il ruolo degli agricoltori nella filiera: primo sì da parte dei Paesi Ue

Gli Stati membri si sono riuniti nel Comitato Speciale Agricoltura approvando il mandato negoziale del Consiglio per modifica al regolamento Ocm
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Il futuro degli agricoltori al centro del dibattito europeo

Obiettivo: dare agli agricoltori una posizione negoziale più forte. Dall’introduzione di ulteriori eccezioni per i contratti scritti, per garantire maggiore flessibilità agli Stati membri nell’adeguare l’obbligo alle loro esigenze specifiche, alla possibilità di attivare la clausola di revisione per i contratti a lungo termine dopo 12 mesi, anziché i 6 mesi proposti dalla Commissione, per “garantire prevedibilità e stabilità nella catena di approvvigionamento, garantendo al contempo la tutela degli agricoltori”. Ed ancora, “al fine di ridurre l’onere amministrativo e rispettare la situazione specifica degli Stati membri”, il Consiglio Ue “ha convenuto che i meccanismi di mediazione debbano essere volontari”. Queste le principali novità emerse dopo che i rappresentanti degli Stati membri si sono riuniti nel Comitato Speciale Agricoltura (Csa) approvando il mandato negoziale del Consiglio per una modifica mirata del regolamento sull’organizzazione comune del mercato dei prodotti agricoli (Ocm) e degli altri due atti che disciplinano la Politica Agricola Comune (Pac).
Modifiche che, secondo il Consiglio Ue, “mirano ad affrontare le crescenti sfide che gli agricoltori devono affrontare e a rafforzare la loro posizione all’interno della filiera alimentare”. Il Consiglio ha suggerito una serie di emendamenti per chiarire chi è soggetto all’obbligo di stipulare contratti scritti. Nello specifico, gli Stati membri potranno decidere che un contratto scritto non sia necessario se il primo acquirente di prodotti agricoli è una microimpresa o una piccola impresa, se la consegna delle merci avviene e il pagamento viene effettuato contestualmente, o se il valore delle consegne non supera un massimo di 20.000 euro. Per concedere più tempo alle imprese di adeguarsi alle modifiche, si spinge per un periodo di transizione di due anni (e non di 18 mesi).
Con questo accordo, la presidenza è pronta ad avviare i negoziati con il Parlamento europeo, una volta che questo avrà definito la propria posizione. Per Czesław Siekierski, Ministro dell’Agricoltura della Polonia (a cui tocca la presidenza di turno fino al 30 giugno 2025, ndr), , “gli agricoltori svolgono un ruolo fondamentale nelle nostre vite, ma rimangono l’anello più debole della filiera agroalimentare. Le nuove norme mirano a migliorare il loro potere contrattuale, garantendo loro un sostentamento equo e dignitoso del loro duro lavoro. L’obiettivo finale è ripristinare la fiducia lungo tutta la filiera alimentare”.

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