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SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

Rapporto Legambiente: inquinamento dell’aria, 35 città italiane fuorilegge nel 2020

32,8 metri quadrati di verde urbano per abitante, situazione critica nelle metropoli. Il piano Coldiretti: oasi mangia smog con il Recovery Plan
Coldiretti, LEGAMBIENTE, VERDE URBANO, Non Solo Vino
Rapporto Legambiente: inquinamento dell’aria, 35 città italiane fuorilegge nel 2020

Cambiamenti climatici, traffico, diminuzione degli spazi verdi: sono le principali cause dello smog nelle città italiane, sempre più inquinate e sempre più “fuorilegge”. Secondo l’ultimo Rapporto annuale “Mal’aria di città 2021” di Legambiente nel 2020 sono stati ben 35 i capoluoghi di provincia a superare la soglia limite di polveri sottili Pm10, con una media di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano per abitante e una situazione che peggiora nelle metropoli, dove i valori vanno dai 6,3 di Genova ai 16,5 a Roma, dai 18,1 di Milano ai 22,6 di Torino fino ai 22 a Bologna, ancora troppo poco considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno. Per questo, sottolinea la Coldiretti, è necessario puntare su un grande piano di riqualificazione urbana di parchi e giardini, ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato con le essenze più adatte alle condizioni climatiche e ambientali dei singoli territori, facendo leva anche sulla volontà popolare: quasi un italiano su due (47%) considera l’inquinamento dell’aria la prima emergenza ambientale (indagine Coldiretti/Ixè). L’obiettivo, precisa la Coldiretti, è quello di creare vere e proprie oasi mangia smog nelle città dove respirare aria pulita grazie alla scelta degli alberi più efficaci nel catturare i gas ad effetto serra e bloccare le pericolose polveri sottili.

Il ripopolamento arboreo di parchi e giardini, sottolinea la Coldiretti, è la chiave di volta ambientale di una cintura verde che colleghi il centro delle città con le periferie e raggiunga sistemi agricoli di pianura con il vasto e straordinario patrimonio boschivo presente nelle aree naturali grazie al progetto “Bosco vivo e foreste urbane”, piantando con le risorse del Recovery Plan 50 milioni di alberi nell’arco dei prossimi cinque anni e sostenendo due settori chiave per l’Italia come il florovivaismo, che conta 27.000 aziende e 200.000 occupati, e quello forestale con 5.685 imprese con 7.349 addetti.


Il progetto Coldiretti e Federforeste si pone l’obiettivo di gestire il patrimonio forestale in maniera sostenibile per contribuire al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 favorendo lo stoccaggio del carbonio da parte delle superfici forestali e delle foreste urbane. Un impegno importante anche per assicurare un presidio attivo contro il dissesto idrogeologico, incendi ed altre forme di impoverimento dei territori, contrastare l’abbandono di tali aree e valorizzare la filiera del legno 100% Made in Italy.

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