Re d’Inghilterra per poco più di due anni, tra il 1483 ed il 1485, l’ultimo della casa di York, ed anche l’ultimo a morire in battaglia, a Bosworth Field, ultimo atto della Guerra delle Due Rose, Riccardo III, anche grazie all’opera di Shakespeare, è da sempre un personaggio chiave della storia britannica, perlopiù negativo, ma di certo, in vita, non si fece mancare nulla in quanto a sfizi e gioie del palato.
Come rivelano gli studi dagli esperti del British Geological Survey e dell’Università di Leicester, dove sono stati ritrovati, nel 2012, i resti del sovrano, Riccardo III mangiava davvero di tutto, specie carne esotica, come quella di gru, airone e cigno, innaffiata da tanto, tantissimo vino. Pare che, forse per via dell’enorme pressione che comportava la guida di un Regno, ciclicamente sconvolto da ribellioni più o meno localizzate, negli ultimi anni di vita bevesse quasi tre litri di vino al giorno, parte di una dieta che, comunque, era mediamente molto più ricca e raffinata di quella degli aristocratici dell’epoca.
“L’analisi degli isotopi di azoto dei campioni ossei del re - come ha spiegato la geochimica Angela Lamb alla Bbc - ha evidenziato un considerevole aumento nel consumo di cibi proteici quali pesci d’acqua dolce e uccelli selvatici negli ultimi tre anni sua vita mentre l’elevato valore degli isotopi di ossigeno rinvenuti nella costola suggerisce che il re avesse iniziato a bere una bottiglia di vino al giorno, arrivando a tre litri di alcool in totale”.
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