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REGIONE SICILIA: "PER LA CORVO DI SALAPARUTA POTREMMO NON LIMITARE IL NUOVO BANDO ALLE SOLE IMPRESE VITIVINICOLE". POLEMICA REGIONE-ZONIN, CHE LANCIA L'IDEA DELLA BORSA

La Corvo di Salaparuta è al centro di una querelle che ha fatto segnare lo stop alla privatizzazione della casa vinicola in mano per il 99% alla Regione Sicilia. Dopo il recente ritiro del primo bando (al quale avevano risposto 23 imprese) da parte del governo di centrodestra, l'assessore regionale alle attività produttive Nanni Ricevuto sta lavorando con i suoi uomini al nuovo "invito ad offrire" per l'aggiudicazione della Corvo. L'intenzione è quella di ampliare lo stuolo di venditori, favorendo la partecipazione dei siciliani, ma questo ritardo ha indispettito, però, più di qualche concorrente, e tra questi anche Gianni Zonin, grande imprenditore veneto che oscilla fra banche (è il presidente della Popolare Vicenza) ed il vino. E' lo stesso Zonin, a rivelare alle agenzie di stampa, che "delle 23 manifestazioni di interesse giunte per la Corvo in occasione della pubblicazione del primo bando, sono state ammesse solo 5 e fra queste la Zonin", anche se "dopo lo stop imposto alla vendita il mio interesse si è affievolito. In ogni caso non siamo disponibili ad acquisire la Corvo a qualunque costo e a qualunque prezzo, inseguendo rilanci spropositati. E, questo proposito, ricordo che la Corvo ha lo svantaggio di non possedere nemmeno un vigneto proprio". Zonin lancia poi anche una proposta: "penso anche all'ipotesi di costituzione di un nocciolo duro dell'azionariato Corvo in mano ad un imprenditore del settore, collocando il resto in Borsa". Intanto, la giunta della Regione Sicilia rassicura sui tempi di pubblicazione dell'invito ad offrire rivolto alle imprese: "entro settembre pubblicheremo il nuovo bando per la Corvo". E polemizza con Zonin: "mi sembra - afferma Nanni Ricevuto - che Zonin sia un pò contraddittorio. Dice che non è più interessato e poi fa capire il contrario. Una cosa è certa la Corvo sarà privatizzata, e presto. Il nuovo bando conterrà criteri meno rigidi del precedente, in modo che si allarghi il numero dei pretendenti: potremmo non limitare la partecipazione alle sole imprese del comparto vitivinicolo".

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