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“AGRIMERCATI”

Report Ismea, agroalimentare italiano (vino compreso) tra luci ed ombre nel secondo trimestre 2024

Nel settore agricolo forte preoccupazione per il decorso delle condizioni meteo-climatiche, ma l’export è in crescita, vini in bottiglia compresi
AGROALIMENTARE ITALIANO, CAMBIAMENTO CLIMATICO, CANTINA ITALIA, CARRELLO DELLA SPESA, CONSUMI, EXPORT, GDO, ISMEA, PIL, PREZZI, Non Solo Vino
Agroalimentare italiano è un settore vitale per l’economia

Una boccata di ossigeno, ma con il fiato sospeso per quanto riguarda i prossimi mesi. Nel secondo trimestre 2024 si conferma il trend di crescita dell’economia internazionale, anche se l’ottimismo per il futuro è fortemente condizionato dalla situazione internazionale, minata dal perdurare del conflitto in Ucraina e dalle tensioni crescenti nel Medio Oriente. In questo contesto, ancora difficile, il commercio internazionale continua a mostrarsi poco dinamico, e ricominciano a salire le quotazioni del petrolio e del gas. La crescita media del Pil dell’Ue è stata dello 0,3% rispetto al primo trimestre 2024, per l’Italia la crescita stimata dall’Istat è stata dello 0,2% e la variazione acquisita per il 2024 si attesta allo 0,7%. Un quadro, questo, delineato da Ismea Mercati nel report “Agrimercati” del secondo trimestre 2024 che fotografa anche il comparto dell’agroalimentare italiano, tra luci e ombre, vino compreso, ma con segnali più che buoni dalle esportazioni.
Per il settore agricolo, infatti, nel secondo trimestre 2024 si registra forte preoccupazione per il decorso delle condizioni meteo-climatiche, dopo i danni provocati alle produzioni nelle regioni settentrionali dalle forti piogge di maggio-giugno, e la siccità che sta mettendo a dura prova coltivazioni e allevamenti del Mezzogiorno. Le esportazioni dell’agroalimentare italiano crescono nei primi cinque mesi dell’anno
, trainate dai risultati positivi di tutti i principali prodotti del made in Italy agroalimentare, sia in valore che in volume. Dopo la contrazione registrata nei primi mesi 2024, tra gennaio e maggio aumenta anche il valore delle importazioni dei prodotti agroalimentari (mentre l’import complessivo nazionale si riduce su base tendenziale), ma resta positivo il saldo della bilancia commerciale agroalimentare. L’indice Ismea dei prezzi dei prodotti agricoli continua a segnalare il calo delle quotazioni su base congiunturale delle produzioni vegetali (stabili quelle dei prodotti zootecnici); mentre resta stabile sul primo trimestre 2024 il valore medio dell’indice Ismea dei prezzi dei mezzi correnti.
Secondo i dati Ismea-NielsenIQ, nel primo semestre 2024 il valore del carrello della spesa degli italiani risulta sullo stesso livello di quello del primo semestre 2023. Il supermercato resta il canale predominante, mentre continua a migliorare la performance dei discount. Rimane sempre frequente il ricorso a prodotti in promozione, per tutte le tipologie di famiglie (ne ha usufruito l’85,6% del totale) e sono stabili sia il valore dello scontrino medio che la frequenza con cui si effettuano gli acquisti alimentari. Dopo mesi in crescita, si registra una contrazione della spesa per tutti i comparti afferenti ai prodotti proteici di origine animale, ad eccezione delle uova. Cresce la spesa per ortofrutticoli, gli oli vegetali e bevande (escluso il vino, -0,4%).
Ismea dedica un “focus” specifico al vino, riportando che “la campagna in corso si sta chiudendo con elementi di incertezza per il futuro del settore vitivinicolo che vanno dai modelli di consumo sempre più lontani da quelli passati fino ai cambiamenti climatici. Nel frattempo, gli operatori si interrogano sul futuro della politica comunitaria e quali possano essere le misure che, da una parte, evitino un’offerta non in linea con la domanda e, dall’altra, incentivino le richieste sempre nel rispetto della moderazione e delle crescenti esigenze salutistiche. Intanto le contrattazioni di mercato si sono avviate senza troppo dinamismo verso la chiusura della campagna, con la produzione più scarsa degli ultimi decenni”. Inoltre “l’indice Ismea dei prezzi alla produzione, indica per la campagna 2023/24 un incremento dei listini del vino nel suo complesso di circa il 10% maturato, però, con un contributo differente da parte dei singoli segmenti. Sono cresciuti molto, infatti, i vini da tavola (+40%) con i rossi che hanno mostrato incrementi superiori ai bianchi. Le rilevazioni Ismea delle prime due settimane di luglio indicano livelli poco sotto i 6 euro l’ettogrado sia per i bianchi che per i rossi. Le Igt stanno, invece, chiudendo la campagna con un incremento dei listini ben più modesto (+4%) dei vini da tavola. Andamento diverso per i vini Dop, che mostrano un segno negativo determinato soprattutto nel segmento dei bianchi. È sempre più evidente, quindi, come non si può parlare genericamente di mercato del vino, ma di mercati dei vini, posto che all’interno delle Dop quasi ogni prodotto ha una storia a sé e anche nell’andamento dei listini si registrano andamenti non omogenei”.
Capitolo scorte, Ismea cita i dati di “Cantina Italia” i quali “indicano che a fine giugno i vini in giacenza erano il 13% in meno del giugno dell’anno precedente e questo è letto positivamente in vista della prossima vendemmia”, ma a “destare preoccupazione è la domanda interna, relativa agli acquisti nella gdo, che risulta in calo sulla prima metà dell’anno scorso, mentre qualche buona notizia arriva dalla domanda estera. I dati Istat elaborati da Ismea dei primi quattro mesi dell’anno indicano, infatti, una buona ripresa dell’export dei vini in bottiglia, che cresce sia in volume che in valore (rispettivamente +6% e +7%). Ancora più brillante il risultato degli spumanti, con aumenti a due cifre sia in volume (+14%) sia in valore (+11%)”.

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