La ristorazione in Europa sta vivendo un profondo cambiamento, spinta da nuove abitudini di consumo, dalla crescente digitalizzazione e da un equilibrio inedito tra socialità e individualismo. Mentre la spesa per mangiare fuori casa raggiunge livelli mai visti prima, il numero di visite resta inferiore rispetto al periodo pre-pandemico, segno che il “fuori casa” non è più solo una questione di presenza fisica. Il delivery ridisegna il concetto stesso di ristorazione, le cene in solitaria diventano una scelta di stile di vita, e i consumatori europei cercano esperienze sempre più personalizzate, bilanciando valore, salute e praticità. In questo scenario frammentato e dinamico, gli operatori devono reinventarsi per intercettare le nuove priorità e abitudini, tra sushi da asporto, mocktail, promozioni digitali e tavoli per uno.
Secondo i dati presentati da Circana - società leader nell’analisi dei comportamenti di consumo e delle tendenze di mercato - all’European Foodservice Summit di Amsterdam, nei giorni scorsi, la ristorazione europea sta vivendo una trasformazione profonda: la spesa per mangiare fuori casa nei principali mercati (Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Spagna - chiamati anche i “big Five”) ha raggiunto livelli record, con un aumento del +10% su giugno 2019, ma il numero di visite resta ancora per il 10% sotto i livelli pre-pandemia.
Il settore si trova, così, a dover rispondere a nuove abitudini: cresce il fenomeno del “tavolo per uno”, con il 15,6% delle presenze nei ristoranti full-service rappresentato da clienti singoli, mentre le occasioni sociali tornano a salire e, nei 12 mesi fino a giugno 2025, hanno rappresentato il 31% di tutte le visite ai ristoranti, in aumento sul 29,8% registrato nel 2021. Questo trend è trainato soprattutto dai Paesi dell’Europa meridionale, dove le serate di apericena e i piatti da condividere, radicati nella tradizione familiare, continuano a favorire la convivialità.
Il Regno Unito resta il mercato più in difficoltà, afferma Circana, con presenze inferiori del 21% sul 2019, mentre la Germania guida la ripresa con presenze che, secondo le stime, cresceranno del +1,6% entro il 2026, spinte dalla forte adozione di prenotazioni online e delivery. In Italia e Spagna il calo è più contenuto (-4%), ma la ripresa spagnola sarà più lenta per via delle incertezze economiche.
Il delivery sta ridefinendo il concetto di “fuori casa”: due terzi degli ordini sostituiscono la cucina domestica e gli aggregatori digitali hanno quasi quadruplicato la loro quota dal 2016, arrivando al 3,7% delle presenze. I consumatori sono sempre più attenti al valore, con un terzo delle occasioni che include promozioni o menu combinati, e scelgono opzioni più leggere: il consumo di alcolici è in calo del -7% mentre aumentano alternative analcoliche (+2%), acqua del rubinetto (+5%) e acqua in bottiglia (+1%), secondo Circana.
“Stiamo assistendo a un reset nel settore della ristorazione in Europa. I consumatori stanno trovando un nuovo equilibrio tra gratificazione e convenienza, salute e praticità, occasioni sociali e cene in solitaria. È un mercato più dinamico, frammentato e ricco di opportunità rispetto a quanto non lo sia stato negli ultimi anni. Mangiare fuori sta diventando sempre più un’esperienza personalizzata. Per alcuni si tratta di momenti sociali condivisi, per altri è la libertà di un pranzo da soli. Che si tratti di una cena di bruschette a Roma, tapas con gli amici a Madrid, o sushi in un caffè a Berlino, i consumatori stanno plasmando le occasioni di consumo in base al loro stile di vita, e non il contrari”, conclude Jochen Pinsker, industry advisor Foodservice Europe Circana.
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