A Riccardo Illy, imprenditore triestino della storica famiglia del caffè e alla guida del Polo del Gusto, che riunisce le attività extra caffè del gruppo, “in riconoscimento del suo apporto all’eccellenza del prodotto Illy e alla rinomanza globale del marchio nel binomio Buono e Bello” e il cui “straordinario impegno e la sua visione imprenditoriale etica e culturale si manifestano nel Polo del Gusto e nella Illy Art Collection dove bellezza, sostenibilità e qualità si intrecciano armoniosamente”, il “Premio Masi Civiltà Veneta”, condiviso con lo scultore vicentino Angelo Sassolino e con la naturalista trentina e scrittrice Sara Segantin; alla produttrice Donatella Cinelli Colombini, “per la sua opera di produttrice, promotrice e divulgatrice della vite e del vino attraverso la valorizzazione dell’estetica del paesaggio e per essere figura di primo piano dell’enoturismo attraverso iniziative come il Movimento del Turismo del Vino e “Cantine Aperte”. E ancora, per l’appassionato impegno nell’associazione Donne del Vino e, in coerenza, per l’organizzazione di un’“azienda tutta al femminile” nel Casato Prime Donne a Montalcino”, il “Premio Masi Internazionale Civiltà del Vino”, dedicato al “grande mondo della vitivinicoltura per premiare le personalità più rappresentative che hanno contribuito a livello internazionale a esaltare l’antica cultura della vite e del vino”; ancora, il “Premio Masi Internazionale Grosso d’Oro Veneziano”, riservato a personalità che hanno contribuito a diffondere un messaggio di cultura nel mondo, generando quella comprensione tra i popoli che si sviluppa in solidarietà, progresso civile e pace, a Opera Don Calabria, “portatrice dei valori di semplicità e del carisma del Santo fondatore, che si esprime con grande sensibilità nelle sue iniziative sociali e umanitarie, sanitarie e pastorali con particolare riguardo all’emarginazione, al disagio e alla salute del corpo e dello spirito. Trasforma il dolore in speranza e dignità e rende tangibile la bellezza della solidarietà con l’impegno per il bene comune; può essere pertanto definita una “multinazionale del Bene”, presente com’è nei cinque continenti dove parla italiano e rappresenta un orgoglio veronese e nazionale”. Sono i vincitori del Premio Masi n. 43, che dal 1981 porta in Valpolicella personalità nazionali e internazionali altamente rappresentative di civiltà e cultura, grazie all’impegno di Masi Agricola, tra le realtà di riferimento del territorio, guidata dal Sandro Boscaini.
Il fil rouge dell’edizione 2024 è “Il circolo virtuoso della Bellezza”, che sottolinea la ricerca dell’armonia e dell’umanesimo come contrappunto all’estrema e asettica forma della specializzazione e settorializzazione, in un mondo sempre più tecnologico. In altre parole: cercare e costruire Bellezza affinché l’uomo, con i suoi valori, bisogni e aspirazioni, possa mantenere una centralità di fronte al progresso e alla tecnica, pur riconoscendo che essi sono risorse irrinunciabili al servizio dell’umanità. “La Bellezza non è solo estetica, ma valore civico fondamentale che ci unisce e ci aiuta a mantenere viva la nostra umanità di fronte alle sfide del progresso - afferma la presidente della Fondazione Masi, Isabella Bossi Fedrigotti - attraverso il Premio Masi, celebriamo quest’anno coloro che contribuiscono a costruire un circolo virtuoso, dove armonia, sostenibilità e bellezza, in Veneto e nel mondo, diventano strumento di ispirazione e miglioramento per tutte le generazioni”. Il vicepresidente della Fondazione e presidente Masi, Sandro Boscaini, aggiunge: “il circolo virtuoso della Bellezza ci porta a valutare la fruizione del bello come spinta ad avere cura dei valori e dei beni comuni. La vite e il vino declinano questo concetto al meglio attraverso l’armonia, la bellezza dei paesaggi viticoli e l’appagamento estetico e sensoriale del prodotto. Il Premio Internazionale a Donatella Cinelli Colombini riconosce la sua pluriennale attività di produttrice e la sua sensibilità femminile a favore dell’ambiente e del vino”. “In tempi sfregiati da tante tragedie e brutture, ed appesi a fragili speranze - commenta Marco Vigevani, segretario Fondazione Masi - il Premio Masi si contrappone con il suo impegno nel celebrare coloro che, attraverso la loro opera, contribuiscono a un mondo più bello, armonioso e coeso. Il “Grosso D’Oro Veneziano”, in particolare, riconosce le organizzazioni che, come l’Opera Don Calabria, trasformano le difficoltà in opportunità per il bene comune, si dedicano alla solidarietà e alla cooperazione dimostrando come sia possibile superare le sfide contemporanee e promuovere un futuro più giusto e inclusivo per tutti”.
L’appuntamento è per il 25 ottobre: dopo la firma sulla botte di Amarone, simbolo del Premio, nelle storiche cantine Masi, la cerimonia di premiazione continuerà nel nuovo complesso polifunzionale Monteleone21 a Gargagnago di Valpolicella, attualmente in fase di completamento, con un momento di riflessione e confronto tra i premiati, moderato dal giornalista Alessandro Milan (Radio24).
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