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Expo 2015 : dove sono i contenuti? ... I commenti che trovate sotto sono di Massimo Montanari, docente dell’Universita’ di Bologna , uno dei piu’ autorevoli storici di cultura enogastronomica al mondo. Parlando con WineNews, uno dei piu’ consultati siti italiani dedicati al vino, il professore rimette al centro Il grande tema dell’Expo di Milano: Nutrire il pianeta. Una sfida per il nostro Paese , chiamato a lanciare proposte, trovare soluzioni, elaborare strategie sul tema dell’alimentazione e sugli scandalosi squilibri planetari. Parole che condivido totalmente. Stupisce che i contenuti culturali di Expo siano ancora nella nebbia a pochi mesi dall’inizio dell’evento … “Io penso che attorno all’Expo - spiega Montanari - ci siano dei grandi equivoci. C’è una missione di contenuto che è il tema su cui Milano e l’Italia hanno ottenuto la designazione, con l’obiettivo di fare una riflessione su come nutrire il pianeta, che è un tema di storia sociale che riguarda il futuro dell’umanità. Poi c’è un’interpretazione riduttiva, in chiave di vetrina per il made in Italy e per i nostri prodotti, ed è chiaro che queste due cose non stanno insieme. O meglio, potrebbero anche stare insieme, se intendessimo il tema della cultura del cibo italiano non in modo semplice e volgare, come andare a vendere i nostri prodotti, ma con una riflessione culturale su quale sia il senso della cucina italiana da un punto di vista storico”.
“Io credo che la ricchezza della nostra cultura gastronomica - continua il professore - stia nella sua varietà, ossia in quella che mi piace chiamare “la grande biodiversità culturale del nostro patrimonio gastronomico”, frutto di un ambiente molto vario e di una storia particolarmente ricca, dove si sono incontrate culture diverse e dove si sono stratificate storie di popoli differenti. Con l’Expo tutto questo c’entra molto, almeno a livello ideale, nel senso che affrontare il tema di come nutrire il pianeta credo che voglia dire non tanto nutrire gli altri, quanto imparare a nutrirsi, diffondendo presso le varie culture una consapevolezza del fatto che nutrirsi bene dipende dal controllo delle risorse del proprio territorio. Come dice un vecchio detto cinese: “se un povero ha fame non regalargli un pesce, ma insegnagli a pescare”. Il segreto di nutrire il pianeta non sta nella multinazionale che ti regala il cibo a basso prezzo, ma nel saper sviluppare una consapevolezza democratica di uso delle risorse da parte delle società che le gestiscono”.
“Con il made in Italy, apparentemente, non c’entra nulla, ma la lezione che viene dalla storia dell’Italia è che questa ricchezza di risorse e di cultura, tanto più è diversificata, tanto più è interessante e ricca, e costituisce un patrimonio difficile da scalfire. E questo non vuol dire che il messaggio da portare al mondo debba essere necessariamente “mangiate italiano” quanto, piuttosto, parlare dell’esperienza storica dell’Italia, in cui c’è sempre stata un’attenzione particolare per il cibo, che abbiamo saputo sviluppare mantenendo la diversità ed i saperi legati al territorio. Sono discorsi utopistici - conclude Montanari - che cozzano con le dinamiche e le necessità dell’industria agroalimentare, però dietro c’è un discorso interessante rispetto al grande tema di nutrire al pianeta: impariamo ad usare le nostre risorse, senza aspettare che qualcuno ce le regali”.

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