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AMBIENTE

Scandinavia, entro il 2030 vanno dimezzate le emissioni: il vino potrebbe essere distribuito in Pet

Le bottiglie in plastica riciclabile non dispiacciono ai consumatori del Nord Europa, i monopoli di Stato ci pensano. Ma la qualità?
AMBIENTE, PET, SCANDINAVIA, SOSTENIBILITA, Mondo
Bottiglie di vino in pet

Entro il 2030 i monopoli della Scandinavia devono ridurre le emissioni di carbonio del 50% e un modo per inquinare di meno potrebbe essere sostituire le bottiglie di vetro del vino con contenitori in Pet riciclabile e sostenibile. Come riporta Vitisphere è questa una delle sfide che vedrà impegnati nei prossimi anni i distributori di bevande alcoliche di Svezia, Norvegia e Finlandia. Attualmente la questione non riguarda direttamente la Danimarca, sprovvista del monopolio di Stato sulla distribuzione di alcolici.
La rivista specializzata francese ha intervistato sul tema Gad Pettersson, responsabile della catena di approvvigionamento sostenibile “Systembolaget” in Svezia, luogo di nascita della Tetra Pak, che si è dimostrato aperto alla possibilità: “l’80-90% dei vini acquistati nei Paesi nordici vengono consumati nei giorni o nelle settimane successive all’acquisto - ha spiegato - quindi non ha senso che siano confezionati in pesanti bottiglie di vetro, che poi finiscono allo smaltimento dei rifiuti con un forte impatto ambientale”. “Systembolaget” è il monopolio svedese dell’alcol e attualmente è concessionario di 139 referenze confezionate in Pet: nel 2023 ha venduto 6,1 milioni di litri di alcol in contenitori di plastica riciclabile, su un totale di 212 milioni di litri distribuiti in tutto il Paese. I formati vanno da 187 fino a 1.500 millilitri, con un prezzo medio di circa 8,5 euro per una bottiglia da 75 centilitri, che è identico al costo di quelle in vetro. Il pensiero di Pettersson è, in ogni caso, un’opinione molto condivisa in Scandinavia. Il monopolio finlandese “Alko”, per esempio, ha lanciato una campagna dal titolo “L'imballaggio non è una questione di gusto, è una questione di clima”. Il suo category manager, Mika Kauppinen, ha detto che “le bottiglie in Pet svolgono un ruolo importante per Alko. Sono un formato di imballaggio essenziale per raggiungere l’obiettivo di ridurre le emissioni del 50% entro il 2030”. In Norvegia, le vendite delle bottiglie di alcol in Pet sono aumentate del 160% dal 2016, con 1,25 milioni di litri distribuiti nel 2023.
Il monopolio qua è “Vinmonpolet”, il category manager Matteo Scarpellino ha assicurato che la concessionaria continuerà ad acquistare bottiglie in Pet nei bandi di gara anche in futuro, ma con un dubbio: “l’unico vincolo - dice - sono le normative di alcune zone di produzione che impediscono di confezionare i vini in plastica riciclabile. Questo potrebbe rappresentare un freno allo sviluppo di questa gamma di contenitori da parte dell’azienda”.  E i consumatori cosa ne pensano? Un sondaggio commissionato da “Alko” ha fatto emergere che l’adozione di contenitori alternativi, potrebbe avere ripercussioni sul mercato con alcuni consumatori incerti e frenati dalla reale qualità del prodotto imballato in bottiglie diverse dal vetro. Lo stesso problema però non sembra esserci in Svezia, dove Gad Petterson ha dichiarato di non aver riscontrato alcuna percezione negativa.

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