Che il vino non stia attraversando uno dei suoi momenti storici migliori è un fatto noto così come le cause che hanno portato a questa situazione: cambiamento e quindi calo dei consumi, crisi climatica, tensioni internazionali. Ma nella “bilancia” c’è anche un altro fattore da inserire, quello dei prezzi. Perché se è vero che le cantine si sono trovate a dover fare i conti con spese produttive maggiori, anche i bevitori di vino hanno dovuto scontrarsi con un potere di acquisto più limitato che ha generato, di conseguenza, un cambiamento del carrello della spesa. D’altronde, come ha riportato una recente ricerca Iwsr (International Wine & Spirits Research), il 23% sostiene di bere meno perché è diventato più costoso e tra le persone con redditi più bassi c’è chi ha deciso di rinunciare agli alcolici per motivi economici. Ma c’è anche chi interviene, fornendo un assist ai consumatori, agendo sulla politica dei prezzi. È il caso di Nicolas, un gigante nella distribuzione del vino in Francia, con oltre 500 boutique e più di 1.500 referenze tra vini, Champagne e spirits. Nicolas, creata nel 1822, ha oltre 200 anni di storia, e fa parte del Gruppo Castel, il più grande produttore enoico francese e il terzo al mondo, che include nel proprio portafoglio, tra i tanti, marchi come Patriarche, Castel Frères, Champagne Malard, Vinatis e non solo. Nicolas, che spesso punta su prezzi convenienti (“per noi la moderazione è anche sui prezzi” è uno degli slogan), ha annunciato una revisione dei prezzi su una selezione di oltre 100 prodotti, che coprono un’ampia gamma di vini e liquori (sfogliando il catalogo si trovano anche offerte a tempo, ndr) ed anche di territori importanti ed iconici come la Champagne e Bordeaux, tra gli altri, con sconti che vanno da qualche centesimo a bottiglia fino a decine e decine di euro, con tagli tra il -5% sui vini a prezzi più contenuti, come molti della stessa Castel o di cantine come Mouton Cadet, ma anche a doppia cifra, tra il 10% ed il 20%, per esempio, per bottiglie da centinaia di euro come quelle di alcuni Champagne firmati da maison come Roederer, Dom Pérignon e Krug.
Ma, oltre al prezzo della bottiglia, Nicolas ha guardato anche oltre proponendo una nuova iniziativa: se il cliente trova lo stesso prodotto ad un prezzo più economico, la differenza viene rimborsata sulla sua carta fedeltà. Ma non in tutti i casi: il prodotto deve essere, infatti, disponibile da un commerciante di vini locale concorrente (“caviste de proximité concurrent”) entro un raggio di 1 km dal negozio Nicolas dove è stato effettuato o ritirato l’acquisto. Sono pertanto esclusi i punti vendita remoti (e quindi vendite per corrispondenza, siti di e-commerce, marketplace), le reti della grande distribuzione, grossisti, discount, rivenditori, negozi di generi alimentari di prossimità ed i principali operatori del commercio al dettaglio (supermercati, ipermercati, minimarket o equivalenti). Ma il senso dell’iniziativa resta, come spiega Christopher Hermelin, direttore innovazione e marketing Nicolas: “questa revisione dei prezzi fa parte di un approccio sostenibile e ponderato. L’obiettivo è semplice: continuare a soddisfare le aspettative dei consumatori in termini di potere d’acquisto, sostenendo al contempo il settore. Ecco perché abbiamo scelto di ridurre i nostri margini, senza incidere sulla remunerazione dei nostri partner. Perché l’ambizione non è quella di esercitare pressioni sui produttori, ma di offrire ai nostri clienti prezzi accessibili ed equi per tutti in un contesto economico teso”.
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